martedì 31 marzo 2009

Risposta a chi ci dice di "andare a lavorare"

Riportiamo per dover di cronaca e trasparenza, cosa che qualcuno non sa cosa sia, la nostra risposta ai seguenti commenti
"Anonimo ha detto...
andate a lavorare, balordi!
Anonimo ha detto...
ovviamente il commento sovrastante si riferisce a voi "camerati"..."
scritti al seguente post del 24 Marzo 2009, il 28 Marzo 2009 (giorno in cui è stato effettuato il volantinaggio):

LA NOSTRA RISPOSTA:

"Certo che andiamo a lavorare Noi “Camerati”!!! Con orgoglio!!!

E politicamente lottiamo!!! Con senso del dovere, dedizione e sacrificio personale!

Anche perché, vorrei ricordare (o magari qualcuno non lo sa),
che noi forzanovisti,non avendo nessun tipo di finanziamento, ci autofinanziamo al 100%, quindi noi sicuramente a lavorare ci andiamo.

E proprio perchè lavorando, paghiamo le tasse, desidereremmo che le persone che sono state democraticamente elette dal popolo, o\e che comunque siano state designate a svolgere lavori per il servizio pubblico e quindi a favore del cittadino, prendessero in seria considerazione una volta per tutte, di iniziare a fare le cose che avrebbero dovuto fare da sempre: vigilare sulle strutture e spendere i soldi, messi a disposizione da chi paga le tasse, in modo legittimo e a favore del cittadino.

Vorremmo precisare inoltre che con questo volantino abbiamo voluto fare una semplice opera di informazione,dicendo le cose come stanno veramente, e che tutto ciò che è stato scritto è un semplice copia incolla da una lettera, legittimamente protocollata, di un gruppo di genitori, quindi cittadini, spaventati delle condizioni in cui versano gli edifici scolastici, in cui i propri figli vivono ogni giorno; e con l'ausilio di personale qualificato ed esperto in materia hanno sentito il bisogno ed il dovere di indirizzarla alle cariche di cui all'oggetto. Queste persone, per nostra natura, non possono che avere tutto il nostro appoggio, il nostro aiuto per combattere le loro battaglie.

Noi, dal nostro canto, assicuriamo che non c'è mai stata la voglia di voler attaccare direttamente questo o quel personaggio della politica parabitana, in modo particolare!

Noi chiediamo semplicemente che vengano ascoltati non pochi cittadini, che si trovano di fronte un reale e alquanto preoccupante problema e che ognuno faccia il proprio dovere, nulla di più.

Invitiamo chiunque si nasconde dietro un commento anonimo, che non prendiamo assolutamente come un attacco, ma come un segnale che ciò che abbiamo fatto sia giusto ed abbia debitamente “bruciato” qualche “coda di paglia”, a farsi avanti per un civile confronto qualora avesse delle argomentazioni contrarie e più giuste delle nostre."

P.S.: ci scusiamo per il ritardo della nostra risposta ma stavamo lavorando, anche per voi...


Forza Nuova Parabita
Cuib - "Carlo Falvella"

“La nostra Europa: popoli e Tradizione contro banche e poteri forti“

Forza Nuova organizza per il 5 aprile a Milano un grande convegno politico internazionale: “La nostra Europa: popoli e Tradizione contro banche e usura“.La manifestazione si svolgerà presso il Centro Congressi Palazzo delle Stelline e vedrà la partecipazione del segretario nazionale On. Roberto Fiore, del segretario generale FN (Front National) On. Bruno Gollnisch, del Vice Presidente BNP (British National Party) On. Simon Darby e di Stratos Karanikolau, responsabile relazioni con l’estero del movimento greco-cipriota Proti Grammi (Linea di Fronte).Dopo l’apertura della prima sede italiana del Fronte Nazionale Europeo nel novembre 2007 alla presenza del segretario nazionale NPD Udo Voigt e la grande manifestazione congiunta col Front National del novembre scorso, che ha visto la partecipazione dell’ europarlamentare Bruno Gollnisch la città di Milano si conferma uno snodo fondamentale per l’attuazione del progetto FNE.Un progetto che, dopo la disastrosa caduta del comunismo e la crisi irreversibile del modello liberal-capitalista, diventa giorno dopo giorno sempre più l’unico credibile ed attuale per la ricostruzione Europea. Un progetto che vede ai primi posti la sovranità nazionale di ogni singolo Stato, la trasformazione dell’attuale Europa delle banche nell’Europa dei Popoli, l’abolizione del trattato di Schengen, il blocco dell’immigrazione e l’avvio di un umano rimpatrio.

Intervista al responsabile di Forza Nuova Lucca, Gabriele Vicenzi

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Fonti: Il Nuovo Corriere, Domenica 29 Marzo 2009


Sbarchi, Fiore: "Vergognosa la condotta del Governo"

Sono centinaia i dispersi in mare, al largo delle coste libiche, vittime dell'ultima tragedia dell'immigrazione. Circa 350 migranti sono stati soccorsi dal rimorchiatore italiano, ma non si fermano i viaggi della disperazione verso l'Italia: oltre 400 extracomunitari sono approdati nelle ultime ore sulle coste orientali dell'isola, dopo i 222 arrivati lunedì a Lampedusa.Roberto Fiore, Segretario di Forza Nuova, annuncia una interrogazione europarlamentare e commenta: "quanto sta accadendo in Italia è di una gravità senza precedenti, e la condotta del Minisero dell'Interno che si affanna a cianciare di accordi con la Libia è vergognosa. La verità è che la Libia continua a favorire partenze di massa di poveri disperati verso un Paese che anzichè tutelarsi è succube di un'immigrazione che non si vuole frenare. Oltretutto, se l'Italia avesse quantomeno a cuore il rispetto dei diritti umani, troverebbe indegno che migliaia di persone rischino la vita senza opporsi a questa tragedia. Viviamo una doppia presa in giro: da parte della Libia, e da parte del Governo. Urgono provvedimenti sanzionatori nei confronti della Libia, e l'imediata interruzione delle relazioni diplomatiche. Il nostro paese è l'unico d'Europa che vive un dramma simile e tutt'ora non vuole far sentire la propria voce in Europa.

Strage al largo delle coste libiche, centinaia di immigrati dispersi

Sono circa trecento gli immigrati dispersi al largo delle coste libiche. Lo ha detto all'Afp l'Organizzazione internazionale per le migrazioni citando fonti diplomatiche a Tripoli.
"Le autorita' libiche hanno confermato il naufragio e le nostre fonti diplomatiche a Tripoli riferiscono di 300 dispersi", ha detto il portavoce dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), Jean-Philippe Chauzy. Tre barconi carichi di migranti sono affondati ieri al largo delle coste libiche. Dalle prime ricostruzioni, ha detto ancora il portavoce dell'Oim, sembra che i tre barconi sovraccarichi di disperati siano colati a picco in seguito a un forte vento. Una quarta imbarcazione in difficolta', invece, sembra sia stata rimorchiata fino alla terraferma.


Riflessioni sul mondo delle cooperative

Crediamo che di fronte alle enormi difficoltà del mondo del lavoro, tutta l´area che ruota intorno ai valori di una destra sociale italiana, con tradizioni e ideali che ci arrivano da lontano, ben radicati e fortemente identitari, non possa esimersi dallo sferrare un attacco frontale allo scandalo del mondo delle cooperative che aggredisce quanto di più fondamentale dovrebbe esserci nella vita di un lavoratore: la sicurezza nel proprio futuro e la tutela del salario.Stiamo assistendo allo smantellamento pezzo per pezzo di un welfare che, seppure con tutte le sue contraddizioni derivanti dalla natura politica degli Stati cosiddetti democratici, è comunque una applicazione di ammortizzatori sociali assolutamente necessari per il popolo.Il movimento cooperativo da una fase primigenia improntata al fine mutualistico si è lentamente trasformato in un cancro che ha fagocitato interi settori dell'economia e che per la sua rilevanza ha prodotto fenomeni borderline di elusione, evasione fiscale e sfruttamento dei lavoratori e dei consumatori in una misura impressionante.
In un'analisi politica possiamo individuare diversi livelli del fenomeno. Abbiamo ad esempio un livello che definirei patologico, ed è rappresentato sicuramente da tutti quei piccoli emedi imprenditori che al momento di decidere la costituzione della propria impresa, optano a favore della forma cooperativa, con evidenti benefici fiscali e impegni legali molto attenuati; è del resto storia comune ai professionisti consulenti, avvocati, commercialisti e quant´altro, l'affrontare problematiche del genere quasi quotidianamente.C´è poi un fenomeno impressionante che vede moltissime piccole imprese ricattare i lavoratori, e obbligarli a costituire una cooperativa per mantenere il posto di lavoro, evitando tutti gli oneri connessi alla tutela dei diritti e risolvendo la questione della gestione del personale con un semplice pagamento della fattura alla fine del mese per le competenze lavorative.Esiste poi un fenomeno politico di copertura, essenzialmente da parte del mondo genericamente di sinistra, per creare un sistema ad hoc di imprese cooperativistiche che vada a spartirsi gli appalti pubblici; anche qui è storia quotidiana di chi tenta di entrare in competizione per le opere e gli appalti pubblici, di venire esclusi, a favore di soggetti cooperativistici, dall´assegnazione perché il gioco al ribasso delle aste è spesso pilotato dagli stessi soggetti politici collusi a quel mondo. Nelle nostre regioni rosse sono stati gli anni '60 - '80 il momento più drammatico in cui nessun imprenditore riusciva a entrare in competizione a meno di non essere comunque coartato nel sistema finanziamento-tangente.Ciascuno di questi capitoli meriterebbe da solo un approfondimento: ma il tema vero che emerge oggi con forza è quello, se vogliamo paradossale, che vede il mondo della sinistra, che a parole lancia strali infuocati in difesa delle vittime del precariato e contro certe politiche sociali, e che dall´altro, senza vergogna e senza remore, incentiva la diffusione delle stesse e la diminuzione dei diritti dei lavoratori attraverso il ricorso a piene mani nell´amministrazione pubblica e nell´economia privata, delle cooperative di lavoro.Nella Pubblica Amministrazione, dobbiamo pensare ad esempio al settore sanità, delegato per legge alla gestione delle Regioni. I buchi di bilancio spaventosi derivanti, soprattutto nelle regioni di tradizione comunista, da una malasanità diffusa, e sempre coperta, perché porta un consenso elettorale inusitato, servono come alibi per una costante e inesorabile diminuzione delle piante organiche delle varie strutture sanitarie e per un ricorso massiccio alle cooperative esterne, di matrice politica, costituite spesso da personaggi fortemente legati alla politica locale. Il risultato è che abbiamo inserito infermieri anche extracomunitari, che hanno scarsissima professionalità, abbiamo dipendenti che per la natura del contratto di lavoro cooperativo non possono usufruire dei corsi di aggiornamento e ci troviamo di fronte ad un esercito di precari che lavorano per la durata dell´appalto e poi vengono buttati a mare perché all´appalto successivo concorrerà e vincerà un´altra cooperativa, magari connotata diversamente o appartenente a una corrente politica diversa, in modo che la spartizione del denaro pubblico, negli anni, venga attuato con una sorte di criterio compensativo. Senza contare che i livelli retributivi dei dipendenti cooperativi, non solo nel settore sanità ma anche nell´autotrasporto, nei traslochi e facchinaggi, ecc. sono in genere inferiori di circa 200 euro al mese, e l´estrema ricattabilità del lavoratore sulle scelte operate dalla coop è di facile intuizione.Ciò che abbiamo riportato sinteticamente dovrebbe concorrere a farci riflettere e a produrre azione politica di sostegno alle fasce più deboli del popolo italiano che di fronte ad un mondo economico guidato oramai solo dal profitto a tutti i costi e da una globalizzazione che pare non lasciare scampo ai più deboli del mercato - dai più giovani fino a quelli che a 50 anni si ritrovano senza un lavoro e senza compensazioni sociali, alle donne che stentano ad affrancarsi da una ricattabilità estrema nel mondo del lavoro - pare che abbia individuato nel mondo cooperativo la panacea alla disoccupazione. Non è così. Dobbiamo avere la lucidità di non pensare che sia meglio un posto da precario piuttosto di niente; la nostra lotta politica deve essere di supporto per arginare questo fenomeno distorto che rischia di diventare strutturale in alcuni settori-chiave della vita economica nazionale.
Gabriele Venezi

Elezioni, Firenze: corrono anche Forza Nuova, La Destra e Fiamma Tricolore

ANSA - Firenze, 30 Marzo 2009
Si amplia la rosa dei candidati alle elezioni per il sindaco di Firenze e per il presidente della Provincia: a correre ci sara’, infatti, anche una lista di esponenti de La Destra, Forza Nuova e Fiamma Tricolore, denominata ‘Popolo citta’ nazione’. La lista, presentata stamani, candidera’ a sindaco Paolo Poggi, coordinatore provinciale de La Destra, mentre per la Provincia il nome scelto e’ quello di Corrado Olivotti, vicepresidente del movimento politico di Francesco Storace.In qualita’ di capolista a Comune e Provincia ci saranno il responsabile fiorentino di Forza Nuova Marco Cellai e il presidente provinciale di Fiamma Tricolore Romolo Paolinelli.Come spiegato oggi ‘il nostro cartello elettorale e’ espressione di varie aree e gruppi che non si riconoscono nel duopolio Pd-Pdl e la nostra lista rappresenta una vera e propria coalizione della destra nazionale e radicale. Nel territorio fiorentino puntiamo ad ottenere un buon risultato con una rappresentanza del 4-5%, ed entrare cosi’ in Consiglio comunale’.Tra gli obiettivi programmatici il ‘recupero dell’identita’ nazionale e il contrasto all’immigrazione selvaggia’ e, per il capoluogo toscano, la lista chiede di bloccare le linee 2 e 3 della tramvia, di sgomberare tutte le aree occupate e di realizzare un nuovo stadio ma non nell’area di Castello.

lunedì 30 marzo 2009

L'«uomo incinto» di nuovo in attesa

Il trentacinquenne Thomas Beatie, nato donna col nome di Tracy Lagondino, decise di cambiare sesso a 17 anni, quando si innamorò di Nancy. Per la legge Thomas, che dopo un’intensa cura ormonale cambiò le generalità all’anagrafe, è già uomo nonostante conservi l’apparato riproduttivo femminile. La prima figlia della coppia nacque grazie al seme di un donatore e la stessa procedura è stata portata avanti in questo caso: i due, sposati dal 2003, sono ricorsi ad una banca del seme. La nascita è prevista per il 12 giugno. «Dopo il parto - aveva raccontato l’uomo in un’intervista televisiva - ho deciso di non tornare a prendere gli ormoni a base di testosterone per completare la mia trasformazione fisica da donna a uomo, perché io e Nancy volevamo tentare di avere prima un altro figlio. E la cosa è successa quasi subito».
Per voi è normale tutto questo?
Per noi no!!!

Assemblea Nazionale Vecchia Scuola


Il progetto Vecchia Scuola, notiziario di controinformazione a cura di Lotta Studentesca e Lotta Universitaria avanza con ottimi risultati. Un bilancio di questa stagione 2008/09 vede la pubblicazione di tre numeri bimestrali, la stampa di 30.000 copie e la distribuzione di quest’ultime su tutto il territorio italiano. Vecchia Scuola comincia a circolare e lo fa da protagonista in tutto l’ambito liceale e universitario. Infatti è l’unico periodico studentesco a diffusione nazionale. Un ruolo importante con un potenziale intrinsecamente alto. Per questo motivo si è deciso di indire un’assemblea nazionale che avrà luogo a Roma il 9-10-11 di aprile. “Riflettere. Decidere. Continuare.” Questi i punti cardine che verranno argomentati e discussi. Il fine ultimo sarà quello di valorizzare quanto fatto sino ad oggi e rilanciare per la nuova stagione un periodico ancora più competitivo e vincente, al passo con i tempi e vicino alle problematiche studentesche. Nel corso della riunione verrà formata una redazione nazionale con referenti del Nord, Centro e Sud Italia, nominata una divisione grafica e rivisitati i contenuti proposti.

Direttore responsabile
Gabor De Arcangelis

sabato 28 marzo 2009

Ex Senatore di AN aderisce a Forza Nuova

La sezione cittadina di Chieti comunica che, in data odierna, l’ex senatore di AN, Lucio Zappacosta, aderisce al movimento politico Forza Nuova.L’esperienza, la maturità nonchè la professionalità dell’ex senatore, unite alla profonda umanità e conoscenza del territorio del neo segretario Eugenio Di Francesco (detto Tetè), fungeranno inevitabilmente da traino per tutto il movimento, nella nostra regione.Questa vittoria altro non è che il fisiologico effetto delle incessanti iniziative dedicate al sociale a favore delle famiglie indigenti, della coerente battaglia contro i movimenti antagonisti all’identitarismo italiano e della continua presenza nelle piazze e nelle strade invece che nei palazzi, da parte del movimento di Roberto Fiore.Ora che il quadro politico è linearmente delineato, complice lo scioglimento di AN e la provata inconsistenza de La Destra di Storace a livello locale e nazionale, per Forza Nuova si presenta l’occasione storica per dare inizio ad un nuovo corso di successi e di soddisfazioni che porteranno in tempi stretti all’approvazione di quei punti fondamentali per la Ricostruzione Nazionale e per una Nuova Europa etnicamente e cristianamente avanguardia contro il crescente pericolo multirazziale e multiculturale extracomunitario.

Ufficio Stampa
Forza Nuova Abruzzo

Forza Nuova rilancia "l'emergenza scuole" a Parabita

Questa mattina il Cuib di Forza Nuova "Carlo Falvella", insieme ad altri militanti forzanovisti leccesi, ha effettuato un volantinaggio sul tema delle strutture scolastiche di Parabita.
Consapevoli che nulla è stato fatto di davvero importante e risolutivo per i problemi delle strutture scolastiche con i quali i nostri bambini, i docenti e il corpo scolastico tutto devono convivere quotidianamente, Forza Nuova scende in campo per informare e soprattutto per svegliare le coscienze di quella che da anni sembra essere una comunità dormiente, insensibile e, ancora peggio, indifferente verso chiunque cerchi di "rimboccarsi le maniche" per tutelare gli interessi della comunità stessa. Situazione, quest'ultima, sicuramente dovuta ad una politica locale e nazionale sbagliata e sempre più distante dalle reali problematiche dei cittadini.

Forza Nuova Parabita
Cuib - "Carlo Falvella"

Gazzetta del Mezzogiorno

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Volantino sulle strutture scolastiche di Parabita

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giovedì 26 marzo 2009

L'immigrazione secondo noi...

Nove risposte forzanoviste a nove domande sul tema immigrazione.


1) “L’immigrazione è un fenomeno storico ricorrente e naturale”

NON E’ VERO PERCHE’…
L’attuale invasione dell’Europa è tutt’altro che naturale, dal momento che, storicamente, le migrazioni avvengono naturalmente da zone sovrappopolate ad altre spopolate o scarsamente abitate (come nel caso dell’emigrazione europea verso l’Australia o l’Argentina).

2) “L’immigrazione è inevitabile e dunque è inutile opporsi”


NON E’ VERO PERCHE’…
Durante la Guerra Fredda si vedevano forse dozzine di mezzi navali fare impunemente la spola tra le ponde dei Paesi occidentali e quelli comunisti? Oggi si vedono forse masse di musulmani entrare liberamente in territorio israeliano? Nella stessa Africa si vedono forse masse tribali spostarsi indisturbate attraverso i confini tra uno Stato e l’altro, senza provocare tensioni, disordini e guerre tribali? In realtà, oggi non mancano i mezzi tecnologici o militari per impedire l’invasione e da millenni è normale che un popolo si difenda dalle invasioni che rischiano di travolgerlo. Quello che manca, oggi, è la volontà politica di opporsi al fenomeno.

3) “Non c’è modo di rimpatriare un’ingente quantità di persone in modo definitivo”

NON E’ VERO PERCHE’...
Torniamo al discorso precedente. Ciò che manca è l’intenzione di procedere ad una seria campagna di rimpatrio, non di certo i mezzi. Dimostrazione pratica della possibilità di eseguire rimpatri di massa è fornita dall’esempio di ben 2.000.000 di francesi d’Algeria costretti a ritornare in Europa negli anni 1961- 1962, dopo la dichiarazione d’indipendenza del Paese africano. Se una simile operazione è riuscita più di quarant’anni fa, con le tecnologie disponibili allora, in una Nazione reduce da una guerra, provate a pensare cosa si riuscirebbe a fare oggi con le potenzialità tecniche ed economiche a nostra disposizione.

4) ”Anche noi siamo stati emigranti verso altri Paesi, dove siamo stati ben accetti, quindi adesso dobbiamo accogliere gli immigrati”


NON E’ VERO PERCHE’…
E’ il colmo del qualunquismo, per giunta in malafede. Il periodo di massima emigrazione italiana, coincidente peraltro con una massiccia emigrazione anche da numerosi altri Paesi europei che oggi si sono dotati di leggi intransigenti in materia di immigrazione (vedi l’Irlanda), ha coinciso con un momento di straordinari cambiamenti sociali e produttivi (la trasformazione della società da agricola ad industriale) che non sono nemmeno lontanamente paragonabili, per portata rivoluzionaria, a quelli attuali. Peraltro, i flussi migratori
si sono diretti verso paesi giovani, dotati di ampi spazi e di società flessibili, che avevano assoluta necessità di manodopera per colonizzare vaste aree disabitate ed impiantare ex novo grandi attività produttive. Una
puntualizzazione è d’obbligo: pur essendo in quella particolare circostanza necessari, gli immigrati (e soprattutto quelli italiani ed in genere cattolici) non sono stati affatto bene accetti. Come se queste argomentazioni non bastassero, i risultati negativi (in termini di sottrazione di ricchezze e di forza
lavoro giovane) per i Paesi di origine degli emigranti furono subito evidenti, tanto che uno dei primi e più lungimiranti provvedimenti del Fascismo fu il blocco dell’emigrazione e la creazione di possibilità di lavoro in Italia per gli Italiani (vedi la bonifica delle paludi pontine).

5) “Nel corso della sua Storia, l’Italia ha assorbito popoli barbari o stranieri ed essendo ormai mista, deve accettarne degli altri”


NON E’ VERO PERCHE’…
Equivale a dire che una donna, una volta violentata, non deve più opporsi ai tentativi di stupro. Inoltre, questo ragionamento si potrebbe al massimo applicare a stranieri europei ma certamente non agli invasori africani o asiatici.
Nella sua Storia, il Popolo italiano ha assorbito e integrato altri europei (goti, longobardi, spagnoli, ecc…) mentre ha, alla fine, sempre rigettato gli invasori africani e asiatici (cartaginesi, arabi, turchi). Anche nel caso di integrazione dei barbari provenienti dall’Europa del nord, inoltre, l’integrazione è costata un prezzo pauroso in termini di violenza, lacrime e sangue. Ignorare questi precedenti è moralmente criminale.

6) “Gli immigrati fanno i lavori che gli italiani non vorrebbero più fare”

NON E’ VERO PERCHE’…
Gli Italiani non vogliono più fare certi lavori perché offerti a condizioni economicamente svantaggiose, umanamente umilianti o tecnicamente troppo rischiose. Questo è il risultato di secoli di conquiste sociali, di progresso tecnologico, di avanzamento umano. Senza gli immigrati (provenienti da paesi dove il lavoratore è visto come schiavo e spesso si comporta come tale) certi datori di lavoro, sarebbero costretti a offrire garanzie di sicurezza, dignità e giusta retribuzione economica di livello “italiano” anziché terzomondista. L’immigrazione di massa cancella in realtà secoli di miglioramenti sociali.

7) “Gli immigrati vanno accettati, anche se dannosi, in quanto poveri da aiutare”

NON E’ VERO PERCHE’…
L’immigrazione, per i Paesi di origine, è emigrazione che priva quegli stessi popoli di forza lavoro giovane. Inoltre, il fenomeno serve da valvola di sfogo per i regimi più corrotti: invece di ribellarsi e lottare per avere una società più giusta e condizioni di vita migliori , si va lontano lasciando la propria terra nel sottosviluppo. Infine, i più poveri e disperati non possono permettersi di investire in questi viaggi. Solo chi possiede un minimo di disponibilità economiche si avventura in simili imprese, finanziando così la criminalità internazionale (viaggi clandestini e traffico di esseri umani).

8) “L’immigrato è un arricchimento culturale”

NON E’ VERO PERCHE’…
Dove cinesi e musulmani hanno creato propri quartieri o zone “franche” la nostre cultura non è stata arricchita. È stata sloggiata o cancellata. Sarebbe un arricchimento la cancellazione di musica, scultura e pittura europee secondo i dettami coranici, o la trasformazione delle chiese in moschee? Sarebbero arricchimenti l’introduzione dell’ infibulazione, della poligamia e del ripudio? Oppure lo sfruttamento del lavoro minorile schiavistico alla cinese? Vi sentite arricchiti quando incontrate per strada gruppi di extracomunitari già di per sé omologati ai modelli deteriori di certe bande giovanili americane, corrispondenti
a ben determinati gruppi etnici e note per la loro brutalità e spietatezza?

9) “Dobbiamo accettare l’immigrazione per carità cristiana.”

NON E’ VERO PERCHE’…
Questa è autentica ipocrisia. Le forze che vogliono l’immigrazione di massa e la conseguente fine dell’Europa come stirpe, cultura e civiltà, (massoneria, comunismo, radicalismo liberale, ecc…) sono le stesse che da sempre vogliono la distruzione della Chiesa e della Cristianità. L’amor di Patria è un preciso dovere cristiano derivante dal Quarto Comandamento. Questa ipocrisia buonista e anticattolica venne usata per incriminare la grande Santa Giovanna D’Arco che si era opposta, armi in pugno, all’invasione inglese della Francia. L’accusa insinuò che Dio amava anche gli invasori inglesi (contro i quali, dunque, non si sarebbe dovuto combattere). Alla domanda “Dio ama gli Inglesi?” la Santa rispose lapidaria: “Dio ama gli Inglesi in Inghilterra!”

Fonti: Il Monolite - perdiodico interno

mercoledì 25 marzo 2009

Le T-shirt dei soldati israeliani: "Donna incinta? Un colpo due morti"


L’obiettivo al centro del mirino sembra aver cambiato aspetto o, per meglio dire, divisa. L’esercito più preparato e equipaggiato del pianeta, Tsahal, l'esercito di Israele, è al centro di aspre polemiche dopo la pubblicazione di un reportage di Uri Blau su 'Haaretz' (1) che ha gelato l’opinione pubblica internazionale.

24 Marzo 2009 - La notizia ha fatto orrore ed è rimbalzata di blog in blog in tutto il mondo: la fornitura di t.shirt destinata a diversi battaglioni e brigate dell’esercito per celebrare la conclusione di alcuni corsi d’addestramento. Magliette che hanno fatto la fortuna, in poche settimana, dell’azienda tessile 'Adiv', di Tel-Aviv, specializzata nel rifornire i vari corpi dell’esercito di berretti, t.shirt e pantaloni. Un’ordinazione effettuata con la supervisione di alcuni sottufficiali. Una breve descrizione di quello che indossano orgogliosi questi soldati è sufficiente per capire la gravità dell’accaduto:

- "Un colpo, due morti": il disegno è un mirino di un cecchino che punta direttamente sul 'pancione' di una donna palestinese .

- "Usa il preservativo": una mamma palestinese che tiene i braccio il suo bambino morto.

- Un’altra maglietta, (fornita al battaglione Lavi) riporta un fumetto con un bambino palestinese, che nel crescere diventa prima un giovane lanciatore di pietre, poi un miliziano armato. La didascalia dice "Non importa come inizia, siamo noi a decidere quando finisce la partita".

- "Ogni madre araba deve sapere che il destino del proprio figlio è nelle mie mani" (questa in particolare fornita su richiesta della Brigata Givati).

E purtroppo la lista potrebbe continuare. Già due anni fa era scoppiata una polemica perchè, tra i soldati di uno dei reparti d’elite dell’Israel Defence Force, circolava una t-shirt con disegnato un mirino che puntava un bimbo arabo e la scritta che recitava "Più è piccolo, più è difficile", e nessuno era stato punito per questo.

Oltre all’uso spietato di fosforo bianco, a quello massiccio dei nuovi armamenti composti dalle micidiali bombe DIME, all’aver colpito rifugi per profughi segnalati dalle Nazione Unite, all’aver impedito che stampa e soccorsi entrassero nell’intera Striscia di Gaza per settimane, oltre ad aver ucciso più di 1400 civili, il popolo palestinese deve subire anche l'oltraggio di queste magliette. E il sorriso di chi le indossa...


Effetti del fosforo bianco utilizzato dagli Israeliani contro i Palestinesi

Fonti: http://www.haaretz.com/hasen/spages/1072466.html

martedì 24 marzo 2009

La regione Campania regala minialloggi ai clandestini maghrebini...

...metre migliaia di famiglie italiane della Piana attendono una casa da decenni.




Container e roulotte Protezione Civile per 1000 immigrati

Eboli – L'Assessorato all'Ambiente della Regione Campania, attraverso la Protezione Civile, ha disposto l'invio ad Eboli, in località Cioffi, di 50 roulotte e 20 container, attrezzati come mini appartamenti, per dare immediata soluzione al problema dell'accampamento di oltre 1000 immigrati provenienti dal Marocco.Entro la fine della prossima settimana, saranno installati altri 60 container. Lo rende noto l'assessore all'Ambiente della Regione Campania, Walter Ganapini: "Abbiamo accolto immediatamente l'appello che ci veniva dall'assessore regionale alle Politiche sociali, Alfonsina De Felice, riuscendo in tempi strettissimi a risolvere una situazione disumana. "Gli immigrati – ha detto ancora Ganapini – erano accampati in condizioni pietose, nell'area dell'ex mercato ortofrutticolo che, peraltro, è di proprietà regionale e dormivano in capanne fatte di materassi. Siamo soddisfatti per il reperimento delle roulotte e dei container, avvenuto in tempi rapidissimi".

E gli italiani bisognosi che pagano le tasse e vogliono crearsi una famiglia?

Restano vittime dell'usura bancaria...

Fonti: http://pianaselelibera.blogspot.com/2009/03/la-regione-campania-regala-mini-alloggi.html

Volantinaggio informativo sulle strutture scolastiche parabitane

PARABITA 28 MARZO 2009

Forza Nuova effettuerà un volantinaggio che informi la comunità sulla situazione cui versano le scuole di Parabita. Il volantino rispecchierà la lettera che alcuni genitori degli alunni frequentanti la Scuola Elementare "G.Oberdan", la Scuola Media "G.Dimo" e le Scuole Materne di via Berta e via "G.Fagiani" hanno inviato

- Al Dirigente Scolastico (Dott.ssa Giuseppina Arigliani)

- Al Sindaco di Parabita (Dott. Adriano Merico)

- All'Assessore alla Pubblica Istruzione (Dott. Tommaso Fracasso)

- All'Assessore ai Lavori Pubblici (Sig. Piero Solidoro)

- Al Dirigente dell' Ufficio Tecnico (Ing. Realino Tangolo)

Forza Nuova Parabita
Cuib - "Carlo Falvella"

Volantino 8 punti

Cliccare sull'immagine per leggere e/o scaricare il volantino

lunedì 23 marzo 2009

La democrazia violata


Nel 1985 s'è consumato ai danni del popolo italiano un vero e proprio golpe istituzionale che nessuno tra i pretesi guardiani della democrazia s'é mai sognato di denunciare.

Il 12 dicembre 1977 nelle stanze sorde e grigie dei commissari della Comunitá Europea veniva emanata una direttiva (la n. 77/780) che, al fine di favorire condizioni di concorrenza degl'istituti di credito nel territorio comunitario, stabiliva una sorta di liberalizzazione dell'attivitá bancaria.

In Italia si diede attuazione a questa direttiva attraverso successivi provvedimenti legislativi, l'ultimo dei quali (il d.p.r. 350 del 1985) così stabiliva:

L'ATTIVITÀ DI RACCOLTA DEL RISPARMIO FRA IL PUBBLICO SOTTO OGNI FORMA E DI ESERCIZIO DEL CREDITO HA CARATTERE D'IMPRESA, INDIPENDENTEMENTE DALLA NATURA PUBBLICA O PRIVATA DEGLI ENTI CHE LA ESERCITANO. L'AUTORIZZAZIONE ALL'ESERCIZIO DI TALE ATTIVITÀ È RILASCIATA DALLA BANCA D'ITALIA .


Poche parole ma sufficienti a creare i presupposti d'una vera e propria sovversione istituzionale.

Infatti la natura dell'attivitá bancaria era stata fino a quel momento regolamentata dalle riforme del 1936 e dalla legge 141 del 1938 che così stabiliva:

LA RACCOLTA DEL RISPARMIO FRA IL PUBBLICO SOTTO OGNI FORMA E L'ESERCIZIO DEL CREDITO SONO FUNZIONI DI INTERESSE PUBBLICO REGOLATE DALLE NORME DELLA PRESENTE LEGGE. TALI FUNZIONI SONO ESERCITATE DA ISTITUTI DI CREDITO DI DIRITTO PUBBLICO, DA BANCHE DI INTERESSE NAZIONALE; DA CASSE DI RISPARMIO E DA ISTITUTI, BANCHE, ENTI ED IMPRESE PRIVATE A TALE FINE AUTORIZZATI. TUTTE LE AZIENDE CHE RACCOLGONO IL RISPARMIO TRA IL PUBBLICO ED ESERCITANO IL CREDITO, SIANO DI DIRITTO PUBBLICO CHE DI DIRITTO PRIVATO, SONO SOTTOPOSTE AL CONTROLLO DI UN ORGANO DELLO STATO CHE VIENE A TAL FINE COSTITUITO E CHE È DENOMINATO "ISPETTORATO PER LA DIFESA DEL RISPARMIO E PER L'ESERCIZIO DEL CREDITO".


La legge del 1985 cessava di qualificare come attività di "INTERESSE PUBBLICO" la raccolta del risparmio e l'erogazione del credito che così assumevano semplicemente "CARATTERE D'IMPRESA"; inoltre, dal controllo dello Stato si passava al controllo della Banca d'Italia, le cui quote, come pochi sanno, sono detenute dalle stesse banche private.


E tutto ció in palese violazione dell'articolo 47 della carta costituzionale che impone il controllo dello Stato sul credito e sul risparmio.

Da allora la giurisprudenza dei tribunali penali inizió a statuire che il precedente quadro normativo che stabiliva la natura pubblica dell'attivitá bancaria e, conseguentemente, qualificava come incaricato di pubblico servizio il banchiere, (anche di banca privata) quando operava come collettore del risparmio e come erogatore del credito e, dunque, puniva come malversazione o corruzione o concussione od abuso d'ufficio i comportamenti illegali che venivano tenuti in quell'ambito, NON poteva più avere vigore.Insomma, se chi erogava credito fuori dalle condizioni previste dalla legge o dai regolamenti interni o commetteva abusi nella gestione del risparmio era passibile di pesanti sanzioni penali, da allora in poi sarebbe ricaduto nella disciplina dei reati comuni ; assai difficilmente comportamenti abusivi dei banchieri - tranne casi limite di volgari sottrazioni di danaro - avrebbero potuto essere penalmente puniti.Pensiamo al caso Parmalat e ai fidi stratosferici concessi all'azienda, giá ampiamente decotta, di Tanzi e ai tanti crediti allegri concessi dai banchieri agli amici degli amici.Pensiamo alla gestione dei risparmi di tanti italiani, andata in fumo per la criminale propensione delle banche a contrabbandare come rendite sicure titoli ad alto rischio e destinati al macero.Da una situazione di tutela dell'aspetto sociale del credito e del risparmio si passava così ad una situazione di totale deregolamentazione. Non solo dal punto di vista del controllo penale sulle condotte ma, soprattutto, dal punto di vista sociale ed economico.L'attivitá bancaria, giá considerata MEZZO per l'ordinata crescita dell'economia diviene SCOPO ossia l'arricchimento di caste di speculatori al di fuori d'ognicontrollo da parte dello Stato.E le conseguenze le vediamo oggi.Chi ha qualche anno sulle spalle ricorderá certamente negli anni settanta (quando uno stipendio bastava a mantenere una famiglia, senza che questa si facesse mancare vacanze e automobile) quanti istituti bancari incontrava sul proprio cammino.

Oggi sono raddoppiati, ce ne sono dappertutto, sono spuntati come funghi dopo una pioggia (e, non a caso, il fungo ha natura parassitaria, non ha clorofilla, non nasce col sole) mentre sono diminuiti i negozi, le botteghe, gli artigiani e, al pari delle banche, sono aumentati i centri commerciali, in mano a grandi gruppi di capitalisti appetiti dalle banche ben disposte a finanziare chi é in grado d'offrir loro solide garanzie.E ben sappiamo che le banche non possono permettersi alti guadagni colla sola gestione del risparmio bensì con quella del credito; dunque piú banche uguale piú generale indebitamento.

CHE FARE ? MONETA DI STATO E CREDITO SOCIALE SONO LE SOLE RISPOSTE.

L'inversione della logica naturale (per cui il credito dovrebbe fungere da sostegno e volano dell'economia reale, mentre oggi si lavora e si produce per sostenere il credito erogato e l'economia virtuale) non potrá durare a lungo.Le leggi della logica sono come quelle della natura.Quando si cercó di costruire un'autostrada nella giungla amazzonica successe che i rampicanti, pian piano,cominciarono a bucare l'asfalto, finché il progetto non venne abbandonato.
Allo stesso modo, quando le banche, dopo aver prosciugato con tutti i mezzi i risparmiatori, smetteranno di concedere credito perché ben pochi potranno garantirlo con mezzi adeguati, cosa faranno visto che é proprio attraverso l'erogazione del credito che si possono arricchire ?E cosa succederá a tanti, famiglie e imprenditori, lavoratori autonomi e piccoli commercianti, privati del credito fino a poco tempo fa loro concesso ?La risposta sta nelle domande: si arriverá ad un corto circuito del sistema.E allora aspettiamo con pazienza un elettricista che incominci, per prima cosa a togliere tutti i fili e i cavi inutili, pericolosi, scoperti, a bypassare i circuiti e a semplificare il sistema, riducendolo all'essenziale, senza sprecare materiale.Un elettricista che faccia il proprio mestiere.
Lo Stato allora dovrá fare il suo: applicare la costituzione.
Tante volte invocata per tutelare i diritti dei cittadini, oggi va brandita come una clava per tutelare non i singoli cittadini ma l'intera comunitá, minacciata da una crisi economica strutturale.
Articolo 42: la proprietá privata é riconosciuta e garantita dalla legge che ne determina...i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale.
Articolo 43: ai fini di utilitá generale la legge puó riservare originariamenteo trasferire allo Stato ad enti pubblici o a comunitá di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese che si riferiscono a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.
Articolo 47: la Repubblica incoraggia e favorisce il risparmio...disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito.
Oggi la banca é diventata un'impresa (lo afferma una legge dello Stato emanata in applicazione d'una direttiva comunitaria), di proprietá privata ed esercita, nel proprio esclusivo interesse, attivitá di monopolio d'un servizio pubblico essenziale : il credito, sangue dell'economia, ossigeno per le imprese, speranza per le famiglie.
Lo Stato, giá privo della sovranitá monetaria detenuta dalla Banca d'Italia, da parecchi anni e grazie ad una normativa liberista non puó piú neppure esercitare la funzione di controllo dell'esercizio del credito, anch'essa graziosamente donata alla cricca bancaria in palese contrasto coi principi costituzionali.Contro questa folle tirannia, frutto d'una politica criminale, sta un solo rimedio.
In prima battuta lo Stato faccia proprie le quote della Banca d'Italia, trasferendole dalle mani private al Tesoro. Tale legittima e doverosa manovra porterebbe allo Stato il vantaggio di NON dovere piú ricorrere al prestito - col conseguente obbligo di restituzione di capitale e interessi alle banche private detentrici delle quote della banca centrale - per ottenere i fondi necessari alla sua politica di spesa.In seconda battuta lo stato trasferisca a sé stesso il monopolio del credito che deve ritornare ad essere strumento di crescita e di tranquillitá per le imprese, i lavoratori e le famiglie e non piú fonte di guadagno per la cosca dei banksters e dei loro guappi politici a libro paga.Sia erogato con saggezza a chi, per comprare una casa, per intraprendere un'attivitá, per mandare i figli a scuola o all'universitá ne farebbe buon uso non solo a vantaggio proprio e della propria famiglia ma anchedi tutta la comunitá creando nuovi posti di lavoro e nuova ricchezza.

Tutto questo lo si puó fare, la Costituzione lo consente e, soprattutto, lo impone un senso comune di giustizia.
Se chi ci governa volesse affrontare seriamente l'attuale crisi economica, ebbene questa sarebbe la prima indispensabile questione da affrontare.
Ma esiste questa volontá ? Questa classe politica ha la stoffa e il coraggio di ribaltare il tavolo e di ridare a Cesare quel che é di Cesare?Dopo l'uscita di Berlusconi sull'ipotesi di nazionalizzazione delle banche, abbiamo assitito ad una prevedibile marcia indietro e, dulcis in fundo, ad un decreto che autorizza lo Stato, precisamente il Ministero del Tesoro, a finanziare le banche mediante la sottoscrizione di obbligazioni emesse dagli istituti di credito.E ció, si dice, allo scopo di consentire alle banche una ricapitalizzazione che consenta l'erogazione di prestiti alle aziende. Ma questo non é altro che un misero palliativo mentre in situazioni di crisi strutturale come quella in cui ci troviamo occorrono soluzioni radicali e strutturali che il potere politico ha il dovere di perseguire semplicemente applicando le leggi fondamentali della Repubblica.
E Forza Nuova queste soluzioni le ribadisce.
In primo luogo lo Stato deve fare proprie, anche attraverso lo strumento dell'espropriazione, le quote della Banca d'Italia, attualmente detenute, nella stragrande maggioranza (circa il 98%), da imprese private, riprendendosi la sovranitá monetaria questa riguardando un "servizio pubblico essenziale - nonché una - situazione di monopolio (avente) carattere di preminente interesse generale ", condizioni indicate nel citato art.43 della Costituzione per legittimarne il trasferimento.In secondo luogo, data la funzione di disciplina, controllo e coordinamento che la carta costituzionale gli affida nei confronti del credito, é necessario che lo Stato, una volta ridivenuto dominus dell'emissione monetaria, ponga condizioni precise alle banche private per l'erogazione dei crediti, imponendo i tassi, favorendo le attivitá produttive (imprese e investimenti nell'economia reale) e quelle di sociale rilievo (acquisto e costruzione della casa, incentivi allo studio e alla ricerca) e garantendo il relativo credito col proprio capitale di emissione finalmente sottratto ai banchieri privati.
INIZIATIVE D'EMERGENZA: LA MONETA TERRITORIALE
Ma la classe politica ha la volontá di intraprendere una simile iniziativa? Perché non l'ha adottata sinora? La risposta é semplice, non lo puó e non lo vuole fare per l'evidente sua collusione col sistema finanziario, banchieri e politici garantendosi reciprocamente, in un patto scellerato, la mutua sopravvivenza.
Occorrono pertanto immediate soluzioni a livello locale e territoriale per fronteggiare la recessione e la scarsitá monetaria: bussare alle porte di sindaci ed amministratori chiedendo loro ció che la politica romanocentrica non ha la volontá di realizzare. Riprendersi la sovranitá monetaria, sottraendola al potere bancario.
Se é vero che lo Stato è la massima autoritá preposta ad intraprendere tutte le iniziative necessarie a risolvere le questioni sociali, attraverso interventi strutturali, economici e finanziari, non di meno quando la necessitá e la giustizia lo impongono anche un governo locale deve assumersi le proprie responsabilitá e provvedere secondo la propria sfera di competenza.
Giá cinque anni orsono la lista Alternativa Sociale, che vedeva al proprio interno Forza Nuova, propose la creazione d'un biglietto d'emissione comunale o provinciale da emettere in accordo colle associazioni di commercianti ed artigiani per far fronte alla crescente recessione, alla mancanza di liquiditá e per stimolare il consumo e il commercio.

Oggi, tale iniziativa si rivela ancor piú necessaria di ieri.
Tale biglietto, giuridicamente assimilabile ad un buono sconto, stampato dall'ente territoriale e venduto a metá del suo valore nominale, sarebbe spendibile presso tutti gli esercizi convenzionati che potrebbero accettarlo a partire da un quinto del prezzo della merce venduta.Tale biglietto sarebbe a sua volta spendibile da chi l'ha accettato anche per il pagamento delle sanzioni, dei tributi e di altre spese connesse ad adempimenti burocratici. L'ente emittente potrá anche darlo, in quota di pagamento ai propri dipendenti, qualora essi accettino.Non vi é alcuna preclusione legale poiché il corso non é forzoso e trattasi, giuridicamente, d'un buono sconto non rimborsabile.Tale circolazione favorirebbe il commercio locale e, soprattutto, i piccoli commercianti; creerebbe una rete di solidarietá sociale a scapito della grande distribuzione (che non potrebbe mai accettare una simile forma di pagamento), e a scapito della circolazione monetaria d'origine bancaria (bancomat, carte di credito, assegni e banconote) creando così un circuito sottratto alla mannaia degli interessi e delle commissioni bancarie, favorirebbe il consumo locale e, soprattutto, farebbe aumentare il potere d'acquisto dei propri soldi. Non da ultimo, costituirebbe un formidabile mezzo di finanziamento per l'ente pubblico territoriale (comune o provincia) che potrebbe, in conseguenza di ció, abbassare ai minimi le aliquote dei tributi di sua competenza e intraprendere piani di investimento sul territorio riducendo l'indebitamento.
Un esempio concreto: acquistati biglietti comunali (emessi dall'ente pubblico con un costo tipografico irrisorio) di valore nominale pari a 50 euro al prezzo di 25 euro, chi andrá a fare la spesa presso il negozio convenzionato su 50 euro di merce potrá pagare l'acquisto, come minimo, col 20% in biglietti comunali, del valore convenzionale di 10 euro, pagati peró al momento dell'acquisto 5 euro, ció che si risolve in uno sconto finale (minimo) di 5 euro, pari al 10% del prezzo originario.Il commerciante che accetta questa forma di pagamento sa, a propria volta, che potrá spendere il biglietto comunale presso altri negozi e pagarci i tributi, sia pur in forma complementare.Piú la moneta territoriale circolerá, piú saranno coloro che l'accetteranno come valida, sia pur sussidiaria, forma di pagamento; piú sará accettata piú crescerá la fiducia in essa e, conseguentemente, maggiori saranno le necessitá d'emissione e le quote di moneta territoriale che i negozianti accetteranno in pagamento; più accettazione di quote di pagamento per gli acquisti comporterá piú risparmio per le famiglie, in una spirale virtuosa e socialmente utile.
Avete dubbi sulla praticabilitá di questa iniziativa? Se utilizzate Internet, cercate il motore di ricerca "moneta locale" o "local money". E´giá stata adottata in molti territori dell'Unione Europea, Italia compresa (in Veneto girano gli "SCEC") ed ha incontrato l'approvazione della gente che si trova in mano una moneta accettata da tutti senza passare per le banche.
Chi non vuole queste riforme?
I banchieri in primo luogo ma anche i loro camerieri: e cioé la classe politica, da destra a sinistra.Tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi vent'anni (destra e sinistra, senza eccezioni) hanno favorito in maniera scandalosa il potere bancario che é cresciuto in maniera parassitaria a scapito dell'economia vera, quella costituita dalla produzione e dal commercio.
E' ora di invertire la rotta, tagliando le unghie al sistema bancario, vero tumore della nostra economia, riportandolo al suo originario ruolo di servizio della comunitá.
Forza Nuova questo lo afferma da sempre, ció rappresentando uno dei suoi punti programmatici:
-tratto da I punti fermi di Forza Nuova-
5. Sradicamento dell'usura e azzeramento del debito pubblico
FORZANUOVA ritiene tra i suoi compiti urgenti la distruzione dell' usura con la soppressione delle bande criminali dedite allo strozzinaggio e sopratutto attraverso l'attacco all'interesse applicato su prestiti non produttivi. La banca deve essere riconcepita come istituto di vero credito popolare orientato verso il bene comune e pertanto controllato dallo Stato.
FORZANUOVA esige che venga cancellato il debito pubblico nei confronti del Fondo Monetario e di altri istituti, fonte di ingiuste imposte. Sia lo Stato, inoltre, a battere moneta negli interessi del popolo, sottraendo alla banca questo potere ingiustamente acquisito.
Solo così i popoli della terra si libereranno dall' ingiusto debito che sta portando miseria e fame in un mondo che grazie all'avanzamento tecnologico potrebbe vivere nell' abbondanza e nel benessere economico.



Avv. Correggiari
Vicesegretaro nazionale di Forza Nuova

domenica 22 marzo 2009

A Melissano contro la pedofilia

La Federazione leccese di Forza Nuova continua la campagna di sensibilizzazione sulla necessità di leggi più severe contro la pedofilia.Questa domenica, infatti, i militanti forzanovisti sono scesi in piazza a Melissano, cittadina che, purtroppo, proprio in questi giorni ha visto la condanna del Tribunale di Lecce di due genitori colpevoli di aver abusato sessualmente delle proprie figlie.Ancora una volta nella nostra provincia si registrano efferatezze di tal sorta, ancora una volta Forza Nuova torna a chiedere pene più severe per i reati di pedofilia. La castrazione chimica, inoltre, è l'unica soluzione per i soggetti più pericolosi, in quanto la vita di un innocente deve essere tutelata a tutti i costi.Dove la cronaca registrerà ulteriori fatti di pedofilia, lì Forza Nuova sarà presente.

Ufficio Stampa
Forza Nuova Lecce

venerdì 20 marzo 2009

Presidio contro la pedofilia - Atto III


MELISSANO 22 MARZO 2009



Dalle ore 10.30 in Piazza San Francesco

Violenze indicibili sulle figlie: condannati i genitori

E’ una vicenda torbida, raccapricciante ai limiti della narrazione e proprio per questo ci limiteremo a raccontarla solo per sommi capi, senza addentrarci in particolari che potrebbero suscitare reazioni indignate per chi ci ascolta. Padre e madre avrebbero abusato sessualmente delle loro figlie, all’interno di una vera e propria casa degli orrori a Melissano. Il gup Vincenzo Brancato, in primo grado, ha condannato l’uomo, 44enne, a 14 anni reclusione, la donna a dieci, alzando la quota richiesta dal pm Maria Cristina Rizzo che per la madre aveva sollecitato tre anni di carcere. Il giudice l’ha ritenuta concorrente nelle violenze, mentre il magistrato del pool delle fasce deboli aveva avanzato un’ipotesi di reato meno attenuata. Raccapriccianti le accuse mosse dalla Procura: il padre avrebbe abusato di una figlia sin da quando aveva sei anni nella loro abitazione di Casarano, in aperta campagna sulla strada per Melissano, e nella nuova dimora in quest’ultimo comune sud salentino. Le squallide attenzioni del padre si sarebbero poi spostate sulla seconda figlia, compensata con regali per le raccapriccianti prestazioni fornite e rimproverata quando il padre-padrone trovò sul diario della ragazzina il nome di un amico per il quale nutriva una certa simpatia. Anche la madre si sarebbe macchiata di azioni vergognose: pur essendo titolare della potestà genitoriale sui figli minori, si sarebbe resa protagonista di continue condotte violente e vessatorie e incestuose nei confronti delle due figlie femmine. Stop agli orrori. I due imputati erano difesi dagli avvocati Vincenzo Del Prete e Silvio Caroli.

Fonti: http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=13381

giovedì 19 marzo 2009

Non vogliamo i massoni a Nardò!

L'infiltrazione massonica continua nella nostra splendida terra. In questi giorni, infatti, nella cittadina di Nardò è stata inaugurata la loggia massonica “Eleusi” alla presenza del Gran Maestro della Gran Loggia Nazionale di Francia, Francoise Stefani.Forza Nuova è l'unico Movimento Politico in Italia che tra i suoi otto punti fondamentali ha inserito l'immediata messa al bando di tutte le organizzazioni massoniche e quelle che perseguono metodi cospiratori o segreti.Il sapere che nella cittadina neretina si contano già una trentina di massoni "reclutati" tra illustri dirigenti di organi statali e liberi professionisti, preoccupa i forzanovisti che da sempre si battono per un rinnovamento totale della classe politica che sia libera da mafia e massoneria.
Ai "rituali magici" fatti da questi signori, noi replichiamo con la Fede nell'Unico e Vero Dio vivente, convinti che la nostra Italia, terra di santi e di martiri, non può sottomettersi a uomini i cui reali obiettivi vanno al di là della vuota e finta solidarietà.A tal proposito riecheggiano ancor'oggi attuali le parole del Beato Pio IX: "[L'obiettivo che i massoni perseguono è] non solo la sottrazione a questa Santa Sede ed al Romano Pontefice del suo legittimo potere temporale", ma anche "se mai fosse possibile, la completa eliminazione del potere di salvezza della religione cattolica", parole che se accompagnate da quello che scriveva nel 1929 il massone Marcus Elia Ravage, risuonano ancora più terribili: ”Voi cristiani non avete ancora compreso tutta la profondità della nostra colpevolezza. Noi siamo degli intrusi. Noi siamo dei distruttori. Noi siamo dei rivoluzionari. Noi ci siamo impadroniti del vostro mondo, dei vostri ideali, del vostro destino...Noi siamo stati la causa prima non solo dell'ultima guerra mondiale, ma di quasi tutte le guerre, non solo della rivoluzione russa, ma di tutte le grandi rivoluzioni della vostra storia. Noi abbiamo arrecato la discordia e il disordine nella vostra vita privata e nella vostra vita pubblica. E lo facciamo ancora oggi.”


Nardò deve essere forzanovista, non massonica!

Ufficio Stampa
Forza Nuova Nardò

domenica 15 marzo 2009

A Parabita contro la pedofilia















Anche questa Domenica i militanti di Forza Nuova Lecce sono scesi in piazza a Parabita per manifestare contro la pedofilia.Forza Nuova continua a ribadire il suo "no" verso qualsiasi forma di clemenza nei confronti di chi si macchia di tale orribile crimine e a chiedere l'introduzione della castrazione chimica per i soggetti più pericolosi.La tutela del minore è un diritto che le Istituzioni devono garantire a tutti i costi.Forza Nuova continuerà ancora a manifestare anche nelle prossime settimane su questo tema di cui nessun partito politico ne parla.

Ufficio Stampa
Forza Nuova Lecce

Gazzetta del Mezzogiorno

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sabato 14 marzo 2009

"Mia figlia aggredita da tre rom del campo"

“Sono la madre della ragazza di 15 anni che ha subito alla fermata dell’autobus, insieme al fidanzato di 17, un tentativo di violenza sessuale, vicino allo stadio delle palme durante una violenta rapina ad opera di tre rom provenienti dal vicino Campo nomadi”. comincia così una toccante lettera scritta da una donna che non sa darsi pace e inviata alla stampa. In calce c’è la firma che preferiamo omettere perché c’è di mezzo una minorenne. Una ragazzina vittima di un brutale assalto nel corso di una tranquilla serata di paura. Lei stessa ci aveva confessato in un’intervista esclusiva: “Pensavo di morire”. Ora è sua madre a vegare una drammatica lettera aperta. Dice la signora: “Scrivo questa lettera alla stampa, perché sono amareggiata da quello che ho letto sui giornali in questi ultimi giorni. Mi sembra quasi, leggendo ciò che è stato scritto, che il problema non sia più presente e ciò mi preoccupa talmente tanto perché ciò che avviene una volta può sempre succedere ancora. L’amarezza, che è condivisa anche da mia figlia, mi ha spinto a cercare un parente diplomato che mi aiutasse a dare forma corretta ai pensieri che affollano la mia mente, in modo da esprimere chiaramente quello che proviamo dopo la violenta aggressione che ci ha colpito. Vero è che sono parzialmente soddisfatta del rapido esito della vicenda, ma ho l’impressione che si voglia troppo rapidamente dimenticare, in seguito alle scuse fornite dai rom, quello che è successo che è molto grave. Pur apprezzando le scuse, voglio precisare che non si è quanto sembra minorenni, hanno agito come delinquenti abituati a comptrattato di una marachella di bambini che rubano la marmellata ma di una rapina a mano armata molto violenta con una tentata violenza sessuale. I responsabili erano rom che provenivano dal vicino campo nomadi, che non so se sia autorizzato o regolare, e seppure a iere simili cattive azioni. Questi delinquenti, non credo che si sia trattato della loro prima rapina con un coltello a serramanico, si sono poi rifugiati presso quel campo nomadi e da quel posto provengono. Mia figlia non può perdonare, quasi come fosse accaduto uno ‘’spiacevole episodio”, chi le ha fatto tanto male; chi ha mostrato verso di lei tanto odio e disprezzo, chi ha puntato alla gola del suo ragazzo un coltello, chi lo ha picchiato; attende la restituzione di quanto rubato, non è vero che ci hanno già riconsegnato tutto, e soprattutto il giorno del riconoscimento per indicare con certezza quelle facce che non dimenticherà”. Logico e giusto non accanirsi contro i rom per pregiudizi razziali. Ma - dice la signora - non sarebbe nemmeno corretto essere troppo buonisti. La missiva continua: “Non ho, né lo ha mia figlia, alcun intento di tipo razzista, semmai fosse il caso di precisarlo, ma non posso metterci una pietra sopra, chiedo piena giustizia e mi aspetto la certezza della pena, a questo proposito do notizia che intendo costituirmi parte civile al processo. Quello che vedo è che i responsabili sono liberi e sono tornati in quel campo nomadi, la cui presenza non mi pare sia rassicurante. Un altro fatto che mi ha amareggiato è stato il comportamento della stampa, prima che la giornalista Lara Sirignano dell’Ansa, che non finirò mai di ringraziare, mi ascoltasse e pubblicasse per prima la notizia. Mi ero rivolta al Giornale di Sicilia già dal pomeriggio di giovedì 5 marzo, ma un cronista dal citofono della portineria di via Lincoln mi ha detto: ‘Sono dispiaciuto per l’accaduto, ma non posso farci nulla, provi a scrivere una lettera’. Un altro giornalista, dello stesso giornale, dopo avermi ascoltata, mi ha chiesto il perché della mia iniziativa e dell’insistenza nel chiedere di essere ascoltata, ho risposto che era mio desiderio che si sapesse ciò che era accaduto affinché non si verificasse più. Ma non ha fatto niente, solo dopo l’articolo Ansa tutti hanno scritto. Nessuno pareva interessato, poi tutti i giornali hanno dovuto parlarne. A questo proposito, è giusto che io ringrazi anche il prezioso interessamento del partito Forza Nuova. Li ho informati dei fatti, avevo conservato un loro volantino con il recapito telefonico, e loro ci hanno fatto visita la sera stessa , ci hanno consigliato di fare subito la denuncia, ci hanno fornito i contatti con i giornalisti, ci hanno offerto assistenza legale. Ho detto queste cose ai giornalisti ma nessuno di loro ha scritto nulla, la notizia dopo alcuni giorni era solo le scuse dei nomadi. Mi chiedo, se non mi fossi data tanto da fare e se non avessi avuto i numeri telefonici giusti, grazie a Forza Nuova, le cose sarebbero andate nello stesso modo? O il tutto avrebbe seguito i tempi lunghissimi della giustizia italiana? Ho l’impressione che in tutta questa storia ci sia qualcosa che non quadra. In ogni modo, intendo andare fino in fondo, non ho nessuna intenzione di accontentarmi di generiche scuse e stringerò la mano dei genitori dei colpevoli, come ho detto ai giornali, solo dopo aver ottenuto giustizia, dopo che saranno giustamente condannati per quello che hanno fatto, anche se mi resta il dubbio che per la sola violenta rapina, a quanto scrivono i giornali, da parte loro non ci sarebbero state scuse. Ringrazio la Polizia, Forza Nuova e quei giornalisti che vorranno pubblicare questa mia lettera, le mie considerazioni sono condivise anche dalla famiglia del fidanzatino di mia figlia”. Tante le domande contenute in una lettera scomoda. E le risposte?"

mercoledì 11 marzo 2009

Nessun gesto di solidarietà dalle istituzioni romane

LA VIOLENZA POLITICA NON È UGUALE PER TUTTI

“Ce lo aspettavamo, non c’è da sorprendersi! Sappiamo bene che ciò che vale per tutte le altre forze politiche non vale per Forza Nuova e ne siamo fieri ed orgogliosi!”“Nessun giornale, ad eccezione del Messaggero, è venuto alla conferenza stampa di oggi pomeriggio, nessun esponente delle istituzioni se non una delegazione de La Destra del IX municipio. Cosa sarebbe accaduto se ad essere colpita fosse stata una sede del PD o del PDL o di qualunque altro partito o movimento politico?”“Non ci scandalizziamo, conosciamo bene l’ipocrisia dei politicanti di palazzo. Non c’importa. Ce ne freghiamo!”“La gente del quartiere è venuta a darci solidarietà, il popolo ci ha dimostrato la propria vicinanza e questo ci basta!”“Forza Nuova non si è mai fermata davanti alle bombe, non ci fermeremo nemmeno stavolta”

Roma, 11/03/2009

Attentato contro sede di Forza Nuova a Roma



“Nella notte i soliti vigliacchi hanno colpito ancora una volta la nostra sede all’Appio Latino! Intorno alle 2,45 una bomba ha distrutto uno degli ingressi e parte degli arredi interni, della sezione Massimo Morsello di Via Lidia.”“È il terzo attentato contro Forza Nuova all’Appio. Poche ore prima c’era stata una serata dedicata a Massimo Morsello nell’anniversario della sua morte (il 10 marzo del 2001), alla quale avevano preso parte un centinaio di persone. Come al solito si cerca l’evento simbolico per dare un segnale simbolico.”“L’unico segnale è che non ci siamo fermati prima non ci fermeremo adesso, la nostra lotta politica continuerà come prima e più di prima.”“Ci chiediamo se le Istituzioni romane, sempre pronte a darci addosso, sempre pronte a schierarsi verso chi subisce questo genere di attentati, faranno altrettanto anche oggi!?”“Alle ore 16,00 è convocata una Conferenza Stampa nella nostra sede a Via Lidia 52/54 alla quale invitiamo tutti i giornalisti e tutte le Istituzioni romane, il IX Municipio, il Comune, la Provincia, la Regione, per dire basta all’odio antifascista che si esprime ancora con le bombe e gli attentati.”

Roma, 11/03/2009

Questo il comunicato diffuso in mattinata dai camerati di Roma ai quali va tutta la nostra

Solidarietà!!!

lunedì 9 marzo 2009

Presidio contro la pedofilia - Atto II


PARABITA 15 MARZO 2009


Forza Nuova Lecce continua la sua militanza sul territorio salentino attraverso campagne di sensibilizzazione a favore delle fasce più deboli e sempre più spesso colpite dall'aspetto brutale dell'umanità e indifferente delle istituzioni che, mai come oggi, non riescono a garantire sicurezza e giustizia. Il presidio, contro la pedofilia, si terrà Domenica 15 Marzo a Parabita in Piazza Regina del Cielo dalle ore 10,30.


Forza Nuova Parabita
Cuib - "Carlo Falvella"

domenica 8 marzo 2009

A Veglie contro la pedofilia

Questa mattina a Veglie militanti della Federazione leccese di Forza Nuova hanno tenuto un presidio contro la pedofilia. Durante la manifestazione è stato esposto uno striscione con scritto "Pedofili = Bestie", proprio per rimarcare la profonda bestialità di questo fenomeno in forte crescita negli ultimi anni. Infatti, come denunciato nel volantino distribuito ai passanti, soltanto nel 2007 si è registrato, rispetto agli anni precedenti, un aumento del 30% dei casi di abusi sessuali sui bambini. Come ha dichiarato il Segretario Provinciale del Movimento, Joselito Panzica, "ciò è dovuto dall'inadeguatezza delle attuali leggi che non tutelano abbastanza i minori. Per questo motivo chiediamo" - prosegue Panzica- "pene più severe ed irrevocabili per i pedofili e, per i soggetti più pericolosi, la castrazione chimica in modo da tutelare il più possibile i nostri figli". Forza Nuova continuerà nelle prossime settimane la sua campagna di sensibilizzazione su questo tema di cui si parla sempre poco.

Ufficio Stampa
Forza Nuova Lecce



venerdì 6 marzo 2009

Presidio contro la pedofilia!

VEGLIE 8 MARZO 2009

Forza Nuova Lecce si mobilita per manifestare contro la pedofilia! Il primo presidio si terrà Domenica 8 Marzo dalle ore 10.30 in Parco della Rimembranza a Veglie che è stata, proprio in questi giorni, protagonista di un caso di pedofilia. Le manifestazioni proseguiranno anche nelle settimane successive. Dopo le due manifestazioni tenutesi nei giorni 22 Febbraio e 1 Marzo rispettivamente a Galatone e Racale contro stupri e violenze sessuali, per sensibilizzare l'opinione pubblica e per informare la gente sullla ferma posizione che Forza Nuova ha a riguardo, continua la nostra campagna a favore delle fasce più deboli. Chi tocca i bambini non è un uomo...ma una bestia...!
Forza Nuova Parabita
Cuib - "Carlo Falvella"

domenica 1 marzo 2009

A Racale contro stupri e violenze sessuali sulle donne

Oggi Forza Nuova è scesa in Piazza San Sebastiano a Racale per manifestare contro stupri e violenze sessuali che le nostre donne subiscono ormai quotidianamente. Non c'è giorno, infatti, che i media nazionali non riportino notizie scabrose di violenze indicibili che le donne italiane sono costrette a subire, anche in silenzio. Forza Nuova da sempre afferma che i campi rom sono una piaga sociale soprattutto per le fasce più deboli. Chiudere i campi rom, subito, è il primo passo da fare!
Forza Nuova Parabita
Cuib - "Carlo Falvella"