lunedì 23 febbraio 2009

Basta Politicanti!

Da un po’ di mesi a questa parte abbiamo seguito il Sindaco attraverso i vari mezzi d’informazione locali per vicende, a parabitani e non, felicemente e tristemente noti. Un pò per i sipari estivi che, ormai di consueto, da inizio agosto a settembre vengono pubblicizzati prima ed elogiati poi (a nostro parere per il buon esito riscontrato), un po’ per le vicende, tanto improvvise quanto drammatiche, che hanno sconvolto la nostra comunità. Vicende che, purtroppo, non mancano di presentarsi nella nostra cittadina.
Ciò che ci spinge a scrivere questa lettera ha solo ad un’indifferente o poco attenta lettura niente a che fare con quanto esposto fino ad ora.
Tempo fa, in un’altra apparizione giornalistica, lo stesso Sindaco dichiarò che la nostra cittadina vuole aprirsi ad un nuovo orizzonte e rivalutare quello che ha sempre contraddistinto il nostro commercio: turismo e artigianato rispettivamente.
Con nessi e connessi, però. Accoglienza, presentabilità (anche estetica) e, perché no, permanenza seppur temporanea di tutti coloro che per turismo, interesse o necessità lavorativa vorrebbero (o meglio, dovrebbero) venire a soggiornare nella tanto bella, ai Suoi soli occhi, Parabita.
Partiamo dal presupposto che non è un peccato unire il dovere dell’utilità al piacere della bellezza e dalla convinzione che il diritto di mobilità, accessibilità ed utilizzo di spazi e attrezzature della “cosa pubblica” debba esser garantito a tutti, abili e diversamente abili. Anche a Parabita.
Come pretendiamo, altrimenti, di sviluppare la realtà sociale ed economica del paese se non garantiamo i servizi di prima necessità?
Marciapiedi, spazi pedonali, strade, eliminazione delle barriere architettoniche, l’urbanistica in generale, insomma. È tutto questo che viene subito captato dai cinque sensi umani, che siano o no parabitani.
Al momento siamo riconosciuti per le serate che fanno di Parabita un paese di arte, scienza e cultura. Ottimo. Noi la riconosciamo all’ingresso del paese, per le strade dissestate. Siamo riconosciuti per gli spettacoli della festa patronale. Benissimo. Noi la riconosciamo per il centro storico dimenticato. Considerando il ritardo, poi, con cui la politica nazionale è intervenuta proprio sulle barriere architettoniche (così come in ogni altro aspetto che riguarda la pubblica amministrazione), non ci stupisce la mancata o sbagliata attuazione da parte della maggior parte delle realtà politiche minori, compreso il comune di Parabita.
A scuola insegnano che “la politica è l’arte di governare le società”. Secondo altri la politica è la più elevata delle scienze sociali. Ma, se non viene attuata nel migliore dei modi, ridiventa un’arte, quella che secondo Dumur è “l’arte di servirsi degli uomini facendo loro intendere di servirli”. È quanto accade dal secondo dopoguerra ad oggi in tutta Italia, tolte le sicure pochissime eccezioni che non fanno altro che confermare la regola.
Unire il dovere al piacere e far diventare, magari, quest’ultimo un piccolo dovere da tramutare in un piacere ancor più grande: il dovere di garantire i servizi accostandoli magari al piacere di un' edilizia diversa e particolare, sinonimo comunque delle nostre tradizioni; unire questo dovere e trasformarlo nel piacere più grande del pieno godimento di spettacoli, feste e sagre che rasserenano e accompagnano tutto l’anno parabitano e alla cui comunità non può che giovare (anche in termini economici). Far diventare tutto parte di un tutto più grande! Non crediamo sia poi così difficile giungere a questo risultato dopo nove anni di investitura.
Perchè sono nove gli anni trascorsi da quando il Sindaco è stato eletto come nostro rappresentante!
Perché il Sindaco ci rappresenta!
Infatti, se dire che “un imperatore rappresenta il suo impero” può sollevare qualche dubbio e accesa polemica per via della mancanza di legittimazione del potere politico, altrettanto non potrà accadere affermando che il “primo cittadino rappresenta il suo ente comunale” in quanto in ultima istanza, appellandosi alla legge come fonte di verità, è l’articolo 50 del D.Lgs. 267/2000 ad aiutarci in questo tanto azzardato paragone, che tra l’altro definisce i principi fondamentali sul quale gli statuti comunali devono attenersi.
Rappresentare vuol dire “agire per conto di”. E questo gli è stato concesso attraverso il mezzo tecnico che i cittadini hanno per scegliere il loro rappresentante: il voto.
L’azione che invece il rappresentante è tenuto a compiere è “l’agire per l’interesse generale” . E a Parabita l’interesse di chi è?
Al rispetto e collaborazione reciproca che contraddistingue i nostri commercianti, per esempio, la mano pubblica dovrebbe intervenire in loro favore, al contrario di quanto la Nostra amministrazione ha fatto con la scelta di tassare i parcheggi nel centro.
Ma poi ci sono altri problemi: la bonifica dell’amianto, il disagio che le piogge creano, l'edilizia scolastica, il palazzetto sportivo, il parco archeologico delle Veneri. Già, le Veneri! Grandissimi personaggi del mondo dello spettacolo vengono in nome dell’arte e della cultura a Parabita e la serata è proprio indirizzata a pubblicizzare le nostre amate statuine. Ma cosa pubblicizziamo? Un parco archeologico inesistente, che da anni aspetta di essere valorizzato.
Movimento politico giovane e giovanile: questo siamo!
Movimento perché abbiamo il forte desiderio di cambiare, migliorare insieme a voi tutti. E questo è possibile proprio perché siamo giovani.
Su questi e su altri punti svolgeremo un’azione propositiva ed informativa, sperando di non essere a Voi indifferenti, perché riteniamo che nel Duemila la politica vada condotta insieme da generazioni successive; così come da sempre genitori e figli si aiutano per il bene della famiglia, così la politica in questo periodo necessita della presenza, dei consigli e della conoscenza in più (sulle questioni più disparate, come ad esempio la tecnologia) che i figli hanno rispetto ai padri di quella che è, però, la stessa comunità.
Sottoliniamo la parola comunità perché questo dobbiamo essere ed è quello che da noi manca e da cui bisogna ripartire: il senso di appartenenza di ognuno di noi ad un’unica entità collettiva.
Con un unico scopo: migliorare le condizioni di tutti, differenziando, oltre all’immondizia (che anche riteniamo un passo fondamentale ed importantissimo), il paese tutto e la nostra realtà da quelle circostanti! Noi ci siamo e ci faremo conoscere con le azioni, non con le parole…
Di politicanti parolai, corrotti ed attaccati alle poltrone, in giro ce ne sono fin troppi!
Forza Nuova Parabita
Cuib - "Carlo Falvella"

domenica 22 febbraio 2009

A Galatone contro stupri e violenze sessuali sulle donne

Oggi Forza Nuova è scesa in Piazza San Sebastiano a Galatone per manifestare contro stupri e violenze sessuali che le nostre donne subiscono ormai quotidianamente. Non c'è giorno, infatti, che i media nazionali non riportino notizie scabrose di violenze indicibili che le donne italiane sono costrette a subire, anche in silenzio. Forza Nuova da sempre afferma che i campi rom sono una piaga sociale soprattutto per le fasce più deboli. Chiudere i campi rom, subito, è il primo passo da fare!

Forza Nuova Parabita
Cuib - "Carlo Falvella"

giovedì 19 febbraio 2009

Forza Nuova si mobilita in 100 città contro gli stupri

Domenica 22 Febbraio ore 10.00 in Piazza San Sebastiano a Galatone si terrà un

Presidio contro le violenze subite
dalle nostre donne


Forza Nuova si mobiliterà sabato 21 febbraio in 100 citta' italiane per contrastare la piaga che sta colpendo gli Italiani ledendone la dignità e l' onore:le violenze contro le donne perpetrate da stranieri e rom.Il Movimento è solidale in tutta Italia con la cittadinanza colpita quotidianamente da atroci crimini. La convivenza civile del nostro paese sarà possibile solo se il popolo reagirà con forza , coraggio e determinazione a questa ondata di barbarie.

Forza Nuova da anni sostiene che l'immigrazione sia un fenomeno negativo che danneggia e minaccia soprattutto le fasce più deboli, i meno abbienti , i quartieri popolari, i bambini e le donne.

Solo Forza Nuova sostiene che:

1) il trattato di Schengen debba essere sospeso a tempo indeterminato, visto che solo nel2008 - grazie ad esso - abbiamo subito l'invasione di oltre 257 000 rumeni. Il trattato comunque prevede che in circostanze eccezionali, come questa, possa essere sospeso.

2) tutti gli stranieri che entrano illegalmente in Italia debbano essere rimpatriati immediatamente senza indugi,appelli o altri escamotage burocratico-legali

3) nell'attuale fase di crisi economica e grave recessione debbano essere soppresse le annuali quote di stranieri previsti dai cosiddetti 'decreti flussi' considerato l' aumento della nostra disoccupazione e la preoccupante deriva criminale che gli stranieri disoccupati potrebbero seguire come si sta evidenziando anche analizzando l'elevatissima incidenza degli stranieri nel compimento di crimini.

Pertanto Forza Nuova propone che tutti gli immigrati irregolari vengano immediatamente rimpatriati attraverso un semplice provvedimento amministrativo. Forza Nuova chiede infine che alla luce della grave situazione di allarme sociale che attraversa l'Italia, gli stessi immigrati regolari siano espulsi qualora anche nel passato abbiano commesso crimini.

Segreteria Nazionale
Forza Nuova

venerdì 13 febbraio 2009

Carlo Falvella

Vice presidente del FUAN di Salerno; il 07 luglio 1972,Giovanni Marini, insieme ad altri due militanti dell'ultra sinistra, Gennaro Scariati e Francesco Mastrogiovanni, attende Carlo sotto la sua abitazione, in via Velia. Falvella è insieme ad un altro giovane missino, Giovanni Alfinito, che verrà anch'egli ferito. I due non hanno neppure il tempo di reagire all'agguato che vengono colpiti a coltellate. La lama di Marini si conficca due volte nel cuore di Carlo. Arrestato poco dopo, il Marini verrà condannato all'irrisoria pena di nove anni, ne sconterà in galera meno di quattro.

Manifesto politico di opposizione

1) La dottrina forzanovista

Forza Nuova ha quasi 13 anni di vita ma se consideriamo il periodo diincubazione e preparazione che ha preceduto la fondazione e il lancio delmovimento possiamo dire di avere abbondantemente superato il decenniodi attività e battaglia comunitaria. Dai pochi, sparuti nuclei di “sopravvissuti”alle precedenti ondate repressive che si rivolgevano ai due capi storiciin esilio a Londra, siamo passati a una comunità militante compatta eoperativa, a un unico movimento organizzato e legale. Il lancio stesso delmovimento venne ritardato per tentare prima una forma di unità di ambienteche ci venne resa impossibile da altrui scelte di politica politicante.Seguirono manovre repressive di disturbo che caddero completamentenel vuoto per la fermezza dei militanti decisi a restare compatti come unalegione e a marciare insieme a “passi pesanti e lenti”.Inizialmente le sedi si contavano sulle dita di una mano, i capi erano ancorain esilio e anche nel mondo della destra radicale ben pochi avrebberoscommesso sulla sopravvivenza e l’avanzata del movimento. Ancora oggitroppo spesso chi ci rivolge critiche (giuste o errate che siano) omette diricordare quella fase pionieristica durante la quale si doveva costruire dazero, contro tutto e contro tutti, il movimento militante sotto la protezionedell’Arcangelo Michele per la salvezza del nostro popolo.Anno dopo anno, FN è cresciuta fino a contare su dozzine di sedi, su unsolido apparato di propaganda, ha gettato i semi di strutture corporative esindacali, si è conquistata un proprio spazio politico, ha coagulato intornoa sé altre realtà, ma soprattutto ha centrato gli obiettivi giusti in campoculturale e dottrinario. Gli “8 punti” del programma forzanovista, tantoattaccati e criticati dai nemici ma anche da amici polemici, sono staticome la Pietra che, scartata dai costruttori, è diventata testata d’angolo.Se i Valori che ne stavano all’origine erano antichi (o meglio: eterni) laloro formulazione era persino futurista. Tematiche che sembravano ormaidimenticate (la difesa della Vita umana dal concepimento, la difesa dellavita nazionale dall’invasione extraeuropea e dall’usura bancaria, la difesadella nostra identità religiosa e culturale attaccata dal laicismo e dal relativismo)sembravano non essere di moda, quasi dei tabù.Abbiamo costretto l’ambiente della destra radicale a riconsiderare questitemi e ne abbiamo anticipato il riesplodere nel contesto politico e socialenazionale. A distanza di quasi 10 anni ci apprestiamo a ripetere e rilanciarel’operazione. Siamo determinati a non cambiare gli “8 punti” che, oltrea offrire al nostro popolo una via di salvezza, garantiscono l’ortodossiadottrinaria e la granitica compattezza del movimento, ma allo stesso tempo,vogliamo ampliarli e svilupparli per giungere alle loro logiche conclusionidi fronte alle nuove sfide che ci vengono poste. In estrema sintesi:dobbiamo porci di fronte a ad alcuni fattori fondamentali in continuaevoluzione. L’attacco del mondialismo alla esistenza stessa del nostropopolo si è fatto sempre più subdolo e totale nelle sue diverse forme. Lereazioni sociali, più o meno istintive, più o meno “ragionate” non mancanoanche se sono spesso confuse, parziali, prive di coordinamento dottrinarioe operativo. L’orizzonte politico si è tanto ampliato da costringercia allargare e tradurre certe analisi da un contesto italiano a un contestoeuropeo e mondiale.In aggiunta a questi fattori generali dobbiamo prendere atto del regimeparasovietico che si sta instaurando in Italia: il capitalcomunismo. Un sistemache da una parte si salda in posizione ovviamente subalterna ai poteriforti transnazionali e dall’altra ritrova la sua compattezza ideologicae operativa nel rilancio dell’antifascismo elevato a mito fondante. Questodato oggettivo dimostra la validità e la lungimiranza della presa di posizione forzanovista negli “8 punti” contro le leggi liberticide e contro lamassoneria e i poteri forti che supportano e dirigono il capitalcomunismoitaliano. Questo nuovo regime capitalcomunista che cercherà di saldaregli elementi neosovietici con quelli del relativismo liberale e del decadentismoautodistruttivo più immorale, gode già di ampio sostegno da partedei poteri forti internazionali ansiosi di dare inizio a un nuovo saccheggiodella nostra economia nazionale. Il precedente governo liberale, d’altraparte, non ha fatto altro che preparare il terreno a tutto questo, marciandonella stessa direzione sia pure a velocità più moderata.In un tale contesto Forza Nuova ha tentato per quanto possibile di risparmiareal popolo e alla nazione questa ulteriore caduta verso l’abisso moralee materiale che ci aspetta, combattendo da sola la sue battaglie quandonecessario, ma anche inserendosi nelle contraddizioni del sistema e incerti frangenti, “sopportando l’insopportabile” pur di ostacolare il passoalle entità del caos e della dissoluzione. Oggi queste entità sono insediateal governo e dispongono dell’intero apparato dello stato per imporre lapropria volontà al popolo. In questa situazione, il compito storico affidatoa Forza Nuova è quello di dare vita a una vera Unica Opposizione, prendendoatto che anche i partiti che sono esterni al nuovo regime, dissentonosolo parzialmente, timidamente e confusamente dal nuovo corso. SoloForza Nuova ha in se, nella sua integrità dottrinaria, i punti di riferimentoper una vera opposizione a tutto campo. Gli “8 punti” del forzanovismohanno un carattere non solo attuale, ma persino profetico e futurista . Nondovremo fare altro che essere conseguenti con noi stessi.

Vita e famiglia
A distanza di tanti anni, lo sterminio abortista prosegue senza interruzionesu scala industriale mentre a questo stanno per aggiungersi altre formedi “stregoneria tecnologicamente avanzata” come l’eutanasia e la manipolazionegenetica degli embrioni umani. In tutto questo noi ravvisiamo una volontà malata,decadentista e assassina contro la quale dobbiamo,se possibile, divenire ancora più intransigenti. Molti altri italiani sonocontrari a simili eccessi della dissoluzione ma ben pochi lo sono in modofermo e completo vedendo sia il loro carattere di crimini contro Dio, lanatura e la vita che di attentato al futuro stesso del popolo e della stirpe.Molti si cullano beotamente nell’illusione che a questi mali si possa porrerimedio tramite una applicazione “benevola” delle leggi vigenti. A tuttoquesto Forza Nuova oppone la volontà irrevocabile di abrogare totalmenteogni legge che violi il principio della difesa e della sacralità della vitaumana innocente.Un discorso simile si può fare riguardo ai prossimi crimini contro la morale,la natura e la famiglia come i grotteschi pseudomatrimoni omosessualicon il loro orrendo corollario delle adozioni di bambini da parte deisodomiti. A lato di tutto questo noi vediamo i primi discreti eperimenti di“educazione sessuale” nelle scuole dove si cercherà di plasmare i bambinial di fuori della morale naturale e tradizionale per preparali a ogni tipodi sessualità, incluse quelle “alternative”. Di fronte a tutto questo ForzaNuova si arrocca in una opposizione radicale e irriducibile. Noi conosciamoe riconosciamo una sola famiglia, quella naturale come esiste da sempre,con i suoi ruoli interni – Padre, Madre e figli – e la sua Morale conseguente.Questa famiglia, a sua volta è in genere inserita in un sistemapiù vasto di parentele e solidarietà, una volta conosciuto come Clan e cheandrebbe a sua volta tutelato e rivalorizzato. Di conseguenza Forza Nuovasi schiera contro tutto ciò che minaccia la famiglia tradizionale: dallapoligamia islamica alle “regolarizzazioni” omosessuali, alla immoralitàdilagante nei media che fa da brodo di coltura alla distruzione del nucleofamigliare e alla eliminazione dei ruoli naturali. E’ ormai indispensabileopporsi apertamente al folle processo di mascolinizzazione della Donnatanto quanto a quello di femminilizzazione dell’Uomo. Similmente,è urgente riscoprire il ruolo specifico del Genitore (Padre come incarnazionedi Giustizia serena e severa insieme, Madre come incarnazione didolcezza, comprensione e consolazione). Nella Famiglia il bambino deveimparare a essere Persona sociale, imparando una sana e naturale disuguaglianzaorganica, quella secondo la quale solo chi ha più doveri potràaccampare maggiori diritti. Naturalmente, la Famiglia da sola non è ingrado di portare a termine l’intero processo di formazione e crescita deibambini e quindi deve essere integrata da una scuola sana, che combattala droga e la perdita di identità dei ruoli, che ribadisca il concetto di disuguaglianzaorganica nello Stato e nella società, che formi Persone umanamentecomplete nello Spirito, nel Pensiero e quindi nell’Azione, capaciun domani di assumersi doveri e responsabilità. Infine, Famiglia e Scuolainsieme devono educare i bambini e i ragazzi al culto della Fede religiosae dell’Amor di Patria intesi nel senso più alto di questi termini, spintifino agli estremi dell’eroismo, visto non come fatto episodico e fuori dalcomune ma come atteggiamento quotidiano e normale di tutti gli uominiliberi facenti parte di un popolo libero. Va da se che questo presupponeuna riforma radicale della scuola, dei programmi, dei libri di testo e deglistessi metodi di educazione e formazione della Gioventù.

Il dramma delle invasioni e la difesa della Patria
Un pericolo enorme e urgente è quello della immigrazione extraeuropeasu larga scala. Questa immigrazione in gran parte, ma non solo, islamicacostituisce ormai una vera e propria invasione di massa, uno tsunami demografico,che però gli italiani, cosi come molti altri europei, percepisconoquasi esclusivamente quando vengono colpiti direttamente (nell’assegnazionedelle case popolari, nella ricerca di un posto di lavoro, nellasicurezza del proprio quartiere ridotto a terra di nessuno dalla criminalitàstraniera, ecc) o al massimo, in modo parziale e settoriale, vale a dire a livellodi stabilità sociale, di sicurezza, di violazione della legalità, oppurea livello di minaccia per l’integrità etnica e culturale o ancora per quelladella fede religiosa, ecc. Solo Forza Nuova ha una precisa visione organicadell’insieme che collega e riassume in se tutti gli aspetti della minacciae al tempo stesso una proposta che costituisce l’unica soluzione per lasopravvivenza del nostro popolo: il rimpatrio, umano certo, ma rapido etotale, di tutti gli extraeuropei, legali e illegali, islamici e non, integralistie moderati. Dobbiamo inoltre ribadire che, se si vede la questione da unpunto di vista della sopravvivenza e del destino della nostra nazione, ladiscriminante tra immigrati non può essere quella tra “regolari” e “clandestini”e neppure quella tra “chi lavora” e “chi non fa niente” perché laprima è una distinzione burocratica e amministrativa mutevole nel tempoe dipendente dalla classe politica di governo che può concedere o revocarele regolarizzazioni mentre la seconda esiste anche tra gli stessi italianied è esclusivamente utilitaristica in senso bassamente liberale.La vera discriminante è solo tra gli immigrati che possono essere integratinel nostro popolo senza snaturarlo in senso etnico, religioso o culturalee quelli che, indipendentemente dalle loro intenzioni soggettive, compromettonoil futuro del popolo italiano. I figli di europei cristiani checrescono in Italia possono diventare veri italiani (sempre che voglianosinceramente esserlo) e lo stesso, a maggior ragione, vale per stranieri diorigine italiana. Ben diverso è il caso degli extraeuropei, soprattutto, manon solo, quelli di religione islamica o comunque non cristiana che, comeinsegna la storia, tendono a scontrarsi con gli europei in modo collettivamenteistintivo cioè, ribadiamo, in modo indipendente dalla propriavolontà soggettiva e momentanea. Del resto altrettanto collettiva e istintivaè stata nei millenni la reazione degli italiani. Le grandi intrusioni dipopoli extraeuropei sono state alla fine sempre respinte dall’Italia (pensiamoa Cartaginesi, arabi e turchi lungo le nostre coste) mentre quelledi altri europei come Goti e Longobardi, sono state alla fine assorbite eassimilate (seppure dopo fasi di transizione dolorose e anche questo devefar riflettere).Il nuovo regime capitalcomunista non potrà che esasperare ulteriormentel’invasione, aprendo ancora di più le frontiere, dando agli invasori spazisociali, case e lavoro a scapito degli italiani, il diritto di voto, lo spazioper le moschee, ecc. La drammaticità della situazione non permettetentennamenti e indecisioni registrati nel passato in certi ambienti “didestra” imborghesiti o malati di intellettualismo astratto. Forza Nuovasi deve inserire in tutti i frangenti di crisi generati dall’invasione in atto,difendendo il diritto alla casa e al lavoro degli italiani, la loro tradizioneculturale e religiosa, le loro città e quartieri. In altri termini, FN si ponea difesa della Patria e dei suoi confini naturali. Confini intesi non comesterile puntiglio irredentistico patriottardo da sciovinismo ottocentesco,ma piuttosto come limiti di sicurezza della sfera vitale del nostro popoloaggredito da molteplici direzioni.Difesa della Patria significa oggi anche opporsi all’invasione economicadei prodotti cinesi (sfornati da un sistema che applica ormai da molti anniil capitalcomunismo schiavistico più spietato) che minacciano l’ economiaitaliana a tutti i livelli. Ma alla stessa stregua, significa anche opporsi,per fare altri esempi, all’invasione dei prodotti alimentari nordafricani ea quella dei capi d’abbigliamento prodotti da multinazionali spietate earroganti che sfruttano il lavoro schiavistico o semischiavistico del terzomondo.E ancora, la politica forzanovista di difesa della Patria implica l’opposizionecontro il rullo compressore mediatico cosmopolita e contro le settedi ogni tendenza e provenienza che minacciano la cultura italiana. Il proliferaredi logge e sette, in particolare, è insieme sintomo e fattore di accelerazionedel processo di disgregazione del nostro tessuto nazionale. Siinserisce in questo contesto la difesa della identità cattolica, vera animaviva della nostra cultura, trincea di difesa contro tutte le tendenze disgregatricidello spirito, siano esse “americane”, orientaleggianti o esotericomassoniche.D’altra parte certe tendenze iperecumeniche di una parte delclero rappresentano un ulteriore fattore disgregante della nostra culturanazionale, una sorta di cavallo di Troia.Se il ripristino del Concordato stipulato in tempi di solidarietà e ordinenazionali resta un punto di riferimento imprescindibile a lunga scadenza,questo, dovendo per definizione essere stipulato da due parti , Stato eChiesa, implica oggi non una ma almeno due rivoluzioni in senso positivo: appunto, una nello Stato e una nella Chiesa e non potrà realizzarsi apieno in mancanza di tali presupposti. Naturalmente, non possiamo attenderequesta doppia rivoluzione per difendere la nostra identità di nazionecristiana cattolica. La nostra azione sul piano sacrale e religioso devesvilupparsi in tutta la sua ampiezza, con o senza l’assenso di gerarchiespesso confuse. Il nostro obiettivo in campo religioso è quello di ridareDio all’Italia e l’Italia a Dio, piaccia o non piaccia a certi “cattolici”.

Lo Stato
L’attuale concezione dello Stato è ormai bassamente burocratica e materialista,priva di vere prospettive superiori. E’ sintomatico che la semplicecitazione di “Dio”, in politica, scateni spesso reazioni negative in nomedel “laicismo” e che oggi, il dibattito sulla struttura statale non vada oltrequello tra i propugnatori del centralismo e i fautori del decentramentoregionalistico. Questa mancanza di una vera Missione superiore porta loStato moderno a prestare attenzione solo ai problemi materiali e a brevescadenza ai quali si oppongono misure limitate e palliativi, mentre igrandi problemi storici e decisivi che minacciano i destini di un Popolo(la denatalità, l’insufficienza energetica, la devastazione ambientale, ladecadenza spirituale e morale, la perdita dell’identità nazionale, la servitùmonetaria con il relativo, crescente debito pubblico conseguente) restanopuntualmente insoluti e si aggravano. Un’altra caratteristica di questoStato è quella di essere repressivo coi cittadini comuni e la famiglie, sottopostia pressione fiscale crescente e a leggi politiche liberticide ma servizievolecon la unione “europea”, i potentati finanziari, l’imperialismoamericano, ai quali si sacrifica sempre più la sovranità nazionale. Fortecon i deboli e debole con i forti.Nella concezione forzanovista, invece, lo Stato è qualcosa di più dellasemplice somma dei cittadini che al momento lo compongono e deveincarnare gli interessi e la missione storica del popolo non solo nel presentema anche e soprattutto nel futuro, partendo dalle radici della Stirpeche affondano nel passato: nella tradizione europea, nella filosofia greca,nella concezione politica romana, nella Fede cristiana. Lo Stato, seppurcomposto da uomini, non è un’istituzione esclusivamente umana. Nonè un mistero che, a partire dalle prime grandi Civiltà fino alla rivoluzionefrancese e spesso anche oltre, lo Stato era generalmente consideratocome di origine superiore, di “diritto divino”, una istituzione che dovevatutelare gli interessi e i destini storici del popolo. In altri termini, lo Statoè qualcosa di più di una semplice istituzione deputata alla gestione dellacosa pubblica. Lo Stato è qualcosa di qualitativamente superiore e necessario,in quanto risponde alle esigenze derivanti dalla natura socialedell’uomo. Lo Stato è l’organizzazione politica della società, l’istituzionechiamata a garantire la vita ordinata del consorzio civile. Di più, lo Statoè l’istituzione che deve ordinare al fine la vita del consorzio civile. Unfine che non è solo terreno (la salvaguardia dell’integrità fisica e moraledel popolo, l’amministrazione della giustizia, l’armonia e la collaborazionetra le categorie sociali e produttive, la difesa e la promozione degliinteressi nazionali, la repressione della criminalità, la garanzia di condizionidi vita dignitose per il popolo, ecc.) ma anche celeste, avendo invista il destino di eternità riservato agli uomini. Visto così il ruolo delloStato assume una dimensione anche sacrale, che lo porta necessariamentead agire accanto alla Chiesa avendo entrambe le istituzioni in vista ilbene dell’uomo, considerato sia sotto l’aspetto naturale sia sotto l’aspettosoprannaturale. Un’azione concorde, dunque, quella che Chiesa e Statosono chiamati a condurre, un’azione che nella distinzione ben netta deiruoli e delle competenze, persegue lo stesso fine: il bene comune degliuomini e delle famiglie che compongono la comunità nazionale. E’ chiaroche, in questa ottica, la corruzione, l’omissione dei propri doveri, la devastazioneambientale, il favorire la denatalità, l’indebitamento pubblico, lamano libera lasciata ai “poteri forti” e a pochi “privati” a scapito dell’interacomunità e del suo futuro vengono a configurarsi non come semplici “errori”ma veri e propri atti di alto tradimento da trattare come tali.Naturalmente, questa istituzione statale può strutturarsi in mille modi diversi,adattandosi a varie esigenze che variano nel tempo e nello spazio.Senza la pretesa di esaurire la concezione forzanovista dello Stato ci limitiamoqui a sottolineare alcuni concetti urgenti e fondamentali:--Sovranità nazionale. Lo Stato ha il dovere di tutelarla contro i poteriforti e le organizzazioni mondialiste,--Sovranità energetica, senza la quale il futuro di un popolo è in balia deiricatti internazionali.--Sovranità monetaria realizzata dalla Moneta di Popolo senza indebitarsicon le grandi banche di emissione che applicano oggi la pratica dell’usuraa popoli e stati. La moneta non deve essere di proprietà della bancadi emissione che la richiede con tanto di interessi allo stato (il quale, asua volta, per pagare deve aumentare vertiginosamente le tasse) ma deveessere proprietà della gente che la usa dandole valore reale, senza creareinflazione e debito pubblico.--Sviluppo sostenibile inteso come progresso che rispetta gli equilibri naturalidel nostro ambiente tenendo presente le esigenze di vita e di attivitàdei nostri discendenti.--Struttura corporativa. Lo Stato deve essere composto da corpi socialiintermedi (famiglia, comunità locali, categorie e professioni del mondodel lavoro).--Diritto alla Proprietà. Se il marxismo tenta di cancellare la proprietà, illiberalismo ha esasperato il “diritto della proprietà” lasciandole totale libertà,compresa quella di distruggere o fagocitare la proprietà degli altri.Nella pratica, vedersi espropriare dallo stato o da un altro privato più forteo da una banca non fa differenza. Il risultato resta comunque la rovinadella piccola e media proprietà, vale a dire della parte più attiva del nostropopolo. A tutto questo opponiamo “il Diritto ALLA Proprietà” vale a direla massima diffusione possibile della proprietà a vantaggio dei singoli edelle famiglie, sia pure nel contesto della solidarietà nazionale che mettel’interesse della comunità al di sopra degli interessi egoistici, soprattuttodi quelli transnazionali.Ovviamente, uno Stato radicalmente diverso da quello attuale richiedeuna diversa Costituzione nella quale si fissano i Valori fondamentali e ilimiti entro i quali si potrà svolgere la dinamica politica e sociale. Chiaramente,in questa Costituzione dovranno essere fissati, fra gli altri, alcunielementi per definizione immodificabili da qualsivoglia procedimentogiuridico quali la difesa della Vita umana innocente, senza eccezioni, latutela della istituzione della Famiglia naturale, l’adozione del cattolicesimocome religione di Stato, l’indissolubilità della nostra nazione e la preservazionedel suo carattere cattolico, europeo e romano, la sua missionestorica di irradiare la Civiltà di Roma nel mondo.

Il mondo del lavoro
L’attuale società borghese tende a smantella re lo stato sociale e a trasformareil “mondo del lavoro” in un “mercato del lavoro” dove i lavoratori oaspiranti tali, si vendono al migliore offerente del momento e i grandi manipolatoridella finanza bancaria possono divorare, svendere o smembrarea piacimento le imprese secondo, appunto, le “leggi del mercato” quasiche queste debbano vivere di vita propria al di fuori e al di sopra degli uominie delle famiglie. La logica è quasi quella di un ritorno alla schiavitù,nel senso che si dimenticano i concetti di dignità e di rispetto del lavoratoree del produttore, lasciati soli, quasi come merce inerte, di fronte aidisumani meccanismi dell’economia globalizzata. Per contrastare questoprocesso disgregatore dovremo in futuro rafforzare lo Stato, quale difensorenaturale del nostro popolo e lo Stato, a sua volta, dovrà tutelare lecategorie sociali garantendone la autorganizzazione in corporazioni dotatedi proprie strutture (formative, assistenziali, ecc) e proprie dinamichegestionali interne. In generale, ogni Corporazione dovrà essere autogestitaliberamente al suo interno e essere rappresentata organicamente nelloStato, nelle sue istituzioni centrali e nelle sue procedure decisionali.In particolare ci sono categorie di importanza strategica fondamentale peril futuro di una nazione e che pertanto non possono essere lasciate in baliadella globalizzazione ma meritano piuttosto una vera protezione sociale euna rappresentanza politica sotto forma di grandi corporazioni.-- La prima è il settore agricolo (o più in generale agroalimentare) senzail quale un popolo può essere ricattato o condizionato per mancanza dicibo. Il mondo contadino produce il cibo per tutta la comunità nazionale,assicurandole la libertà effettiva, si prende da sempre cura del territorio,prevenendo i problemi ambientali, ma è anche un fattore di stabilità sociale,di collegamento ideale e pratico tra il mondo della natura e quellodella produzione economica, di continuità tra le generazioni come verabase sociale delle tradizioni. Uno Stato privo di una forte classe contadinaautonoma è privo di vera indipendenza. In questa ottica dobbiamo respingereogni legge o trattato internazionale che danneggia questa categoriacosì come tutto ciò che devasta l’ambiente agricolo o che mira a renderei contadini ostaggi del potere mondialista.--Un altro settore vitale è l’artigianato, troppo spesso schiacciato dallagrande produzione, quando invece costituisce a lunga scadenza, un patrimonioprezioso non solo sul piano economico e dei posti di lavoro, maanche su quello sociale e culturale perché rappresenta una tradizione diabilità e sapere antichi ma in perenne rinnovamento dinamico, una tradizioneche contribuisce a caratterizzare l’identità del popolo italiano.--L’industria nazionale è un altro elemento vitale. Per “industria nazionale”non si intendono le società con sede in Italia e attività produttive delocalizzateall’estero. Si intende invece l’industria sviluppata in Italia, conconoscenze tecniche italiane, radicata nella realtà italiana e (particolarenon indifferente) che da lavoro agli italiani. In altre parole, l’insieme diindustrie, grandi , medie o piccole, statali. private o miste che siano, i cuidestini sono indissolubilmente legati a quelli della Patria.-- Questo è tanto più vero nei settori di interesse strategico essenzialecome quello degli armamenti (soprattutto quelli maggiormente sofisticati)e quello energetico, settore troppo spesso visto, oggi, solo nei suoielementi distinti ma non nella sua totalità che potrebbe essere tutelatae coordinata solo nell’ambito di una grande e solida corporazione dell’energia,capace di reggere il confronto con le multinazionali. D’altraparte, lo scenario economico e tecnologico mondiale è attualmente in perennetrasformazione e rinnovamento. Il naturale corollario è quello dellatutela della categoria delle “intelligenze strategiche”, vale a dire tuttoquel mondo di scienziati, studiosi e ricercatori che attualmente viene trascuratodallo stato italiano, e saccheggiato da Stati Uniti e multinazionaliE’ preciso dovere della comunità nazionale prendersi cura delle propriementi migliori, incoraggiarle a lavorare in Patria e farle esprimere al loromeglio.

Col popolo Italiano contro lo sfruttamento - una nuova politica estera
Un’altra minaccia alla nostra sopravvivenza come popolo libero è l’offensivaspeculativa della finanza internazionale cosmopolita. Il pericoloche si profila è quello di una speculazione finanziaria senza precedenticapace di devastare l’economia italiana con la complicità di fatto di unneocomunismo statalista. Entrambi gli elementi, la grande finanza e ilcomunismo, sembrano oggi determinati a dissanguare la parte più attiva eproduttiva del popolo. In contrapposizione a questa tenaglia, Forza Nuovadovrà combattere una dura battaglia imperniata su alcuni punti cardinecome:--Azione continua contro l’attuale sistema bancario che sta espropriandogli italiani di tutte la classi sociali, imprenditori e dipendenti.--Moneta di popolo. Cancellazione di tutti i debiti degli italiani verso lebanche di emissione del denaro, per definizione appartenente alla genteche lo usa e ne crea il valore.--Nazionalizzazione e/o Socializzazione della Banca d’Italia, che devediventare di proprietà del popolo italiano.--Prima casa di proprietà per la Famiglia italiana. Abolizione di tutte letasse e i debiti che gravano sui proprietari della casa che abitano.--Inalienabilità della proprietà agricola famigliare, della piccola e mediaimpresa e della abitazione di famiglia su base ereditaria.--Reintegro dei legittimi proprietari nel possesso di case, terreni agricoli,impianti industriali e artigianali, negozi, ecc. espropriati negli anni permezzo dell’usura.--Dare alle categorie del lavoro un’ampia autonomia autogestionale riconoscendoneil ruolo naturale di corpi sociali intermedi.In opposizione al sistema, Forza Nuova è impegnata a gettare i semi diuna nuova economia italiana fondata sulle Corporazioni, intese come corpisociali vivi e operanti, sulla massima distribuzione della proprietà privatae familiare, sulla eliminazione di ogni debito iniquo. Solo liberandoil nostro popolo dalla schiavitù del denaro-debito sarà possibile instaurareuna vera giustizia sociale. Ma anche un regime di giustizia sociale realizzatanon potrà tutelare il proprio popolo e le sue conquiste sociali senzauna forte politica estera che permetta di resistere alle pressioni e ai ricattidel mondialismo globalizzatore. Questo a sua volta implica:--Una ricerca dell’autosufficienza energetica con lo sviluppo e l’applicazionedi fonti alternative di energia che ci affranchino dal ricatto e dalcontrollo soffocante delle multinazionali e delle potenze straniere.--Un serio rafforzamento militare con la creazione di una “forza di dissuasionestrategica” anche nucleare e di una Milizia Popolare radicatasul territorio, (secondo i modelli, fra gli altri, francese e svizzero). Nonè affatto necessario “superare” le superpotenze sul piano militare. È sufficienteraggiungere un potenziale difensivo e reattivo tale da rendereun’eventuale aggressione esterna antieconomica, non pagante in terminiumani, ingestibile in termini politici, quasi suicida e quindi improponibilein termini militari.--Una ricerca spregiudicata di nuove alleanze al di fuori della NATO. Nonsi vede perché dovremmo accettare la logica americanocentrica e sionistae non guardare a soluzioni del tutto nuove come a patti politicomilitaricon Russia, Ucraina e altri Paesi nell’ambito di un progetto geopoliticoveramente paneuropeo.

Quale Europa
L’attuale fase storica spinge e costringe verso un processo di riunificazionedell’Europa. Nessuno Stato europeo può sperare di competere da solosul piano energetico, produttivo, economico e quindi neppure politico emilitare, con i colossi del XXI° secolo come gli Stati Uniti, la ummaislamica, la Cina, ai quali se ne stanno aggiungendo altri come l’Indiae l’aspirante blocco panturco. Ma se da una parte la costruzione di unafortezza Europa appare indispensabile per la salvezza di tutti i suoi popoli,dall’altra è evidente che l’attuale formula illuministica e massonicadella comunità europea è totalmente negativa. I problemi fondamentalidel continente europeo sono, su scala più vasta, gli stessi che affliggonol’Italia e che abbiamo già affrontato: intromissione dei “poteri forti”, logicasterminazionista nemica della Vita (aborto su scala industriale, eutanasia,manipolazioni genetiche, ecc) denatalità, invasione immigratoria,occupazione militare e politica americana, distruzione della Famiglia, dilagaredei prodotti provenienti da potenze concorrenti, servitù monetariae conseguente indebitamento, repressione del dissenso interno (incarnatadal “mandato di cattura europeo”) crisi dello Stato e decadenza culturalee morale. E’ chiaro che le soluzioni propugnate da FN per l’Italia valgonoin linea generale anche per tutta l’Europa. In questo contesto dobbiamoaggiungere alcune puntualizzazioni.--L’Europa che noi vogliamo deve essere fondata sui principi del Cristianesimo,della tradizione culturale europea, della filosofia greca e dellaconcezione politica e giuridica romana.--I confini dell’Europa devono seguire una logica storica, geografica, religiosa,etnica e culturale che includa tutti i popoli dall’Atlantico alla Russia(compresa) ma che escluda totalmente tutti i corpi estranei quali laTurchia e Israele.--Tali confini devono essere effettivi, vale a dire proteggere i popoli dall’immigrazioneextraeuropea e dal dilagare dei prodotti stranieri.--L’unità europea deve portare a una compattezza sul piano etnico, culturalee religioso ma anche giuridico e socioeconomico sotto forma di Statosociale di ispirazione cristiana.Inoltre questa Europa unita che noi auspichiamo deve avere una chiara eforte politica estera qualificata da alcuni punti fermi fondamentali.--Il rifiuto di accogliere in Europa corpi estranei quali basi, centrali spionistichedi tutti i tipi e truppe di occupazione americane.--La collaborazione con tutti i popoli “europei d’oltremare” come quellidel meridione del Sudamerica, l’Australia e i Boeri sudafricani.--La tutela politica e militare delle minoranze cristiane sparse in Asia eAfrica.--L’appoggio al nazionalismo panarabo di tipo laico (tradizione rivoluzionarianasseriana e baathista) in opposizione all’integralismo islamico. Ilprimo è un legittimo tentativo degli arabi (inclusi quelli cristiani) nelle ultimedue o tre generazioni di rendersi uniti, liberi e prosperi al di fuori delleingerenze dei vari imperialismi mentre il secondo è esso stesso un imperialismoespansionistico che vede nell’Europa un territorio di conquista.--L’intervento politico, economico e sociale nel terzo mondo, in particolarenell’Africa nera, per aiutare i popoli a rendersi autosufficienti nelleloro necessità fondamentali: alimentari, sanitarie, educative.Tutto questo implica la costituzione di un Governo e di un esercito europeiattivi e operanti. Fino a che la cosiddetta “Europa” sarà la risultante dimille contrapposizioni tra nazioni e centri di potere occulti e palesi, saràdebole e dannosa per i suoi stessi popoli. La vera Europa, per risorgere,avrà bisogno di un unico centro politico che incarni un Mito trascinantesuperiore. Questo potrà avvenire solo con una entità statale per sua natura“superiore” ai singoli popoli e che offra loro una grande missione storica:quella di “ordinare” il mondo facendone uno specchio dell’Ordine celeste.Sarà la riscoperta del Mito imperiale (non imperialista!) di un potere“consacrato” dall’Alto e radicato in tanti popoli, imparentati, simili euniti ma pur sempre distinti e vitali. Sarà l’Impero Europeo delle centobandiere.

2) Le urgenze della fase attuale

Forza Nuova per una opposizione nazionale

Di fronte all’instaurarsi in Italia di un regime capitalcomunista che si appresta a saldare lo
statalismo repressivo marxista con la sudditanza ai poteri forti della grande finanza mondialista,
Forza Nuova identifica tre aree di intervento urgente per controbattere la logica di
asservimento e annientamento ai danni del nostro popolo:

A) Immigrazione e sicurezza
In nome del destino della nostra comunità popolare noi chiediamo unainversione di tendenza nell’attuale politica verso l’immigrazione extraeuropea.Noi vogliamo il rimpatrio degli immigrati extraeuropei, inclusiquelli di seconda o terza generazione che come dimostra la rivolta parigina,restano ostili e inassimilabili in Europa ma che potrebbero portarenei loro paesi di origine energie e esperienze utili per la crescita economica,sociale e politica dei propri popoli. Paradossalmente (ma non troppo)sono proprio quelli “integrati” che hanno imparato un lavoro utile eonesto i primi che dovrebbero essere rimpatriati nell’interesse dei propriStati. Dobbiamo ribadire che ogni Popolo ha il diritto/dovere di cresceree prosperare in modo libero e indipendente nella propria culla storicae geografica naturale secondo il principio “ogni Terra ha il suo Popolo,ogni Popolo ha la sua Terra”. Noi accusiamo i buonisti fautori della societàmultietnica di essere nemici di tutti i Popoli, inclusi quelli asiatici,sudamericani o africaniNoi vogliamo una politica di “preferenza nazionale” a favore degli italianiin tutti i campi: nel lavoro, nella assegnazione delle case, nelle iniziativeculturali, nelle pensioni, nella scuola, nella assistenza sanitaria, ecc.Noi ci schieriamo a difesa della nostra identità nazionale cattolica minacciatadall’avanzata delle sette, dall’integralismo islamico, dall’ateismo edal relativismo di derivazione illuminista.Noi ci opponiamo alla concessione del diritto di voto e al rilascio dellanazionalità italiana a immigrati extraeuropei, alla costruzione di nuovemoschee sul suolo nazionale, a tutte le vili debolezze che preparano ilterreno a una futura esplosione dell’integralismo islamico. L’attuale classepolitica che permette la creazione dei presupposti per una catastrofe,porterà la triste responsabilità per le sofferenze e i lutti che ci aspettanonei prossimi anni.Noi vogliamo la difesa totale della nostra economia nazionale dall’attaccodei prodotti extraeuropei, soprattutto quelli cinesi, frutto di politiche disfruttamento disumano e di schiavitù .Noi affermiamo il diritto degli italiani all’autodifesa dalla criminalità alivello di base, per lo meno dove lo Stato è palesemente incapace di proteggerei cittadini. Le strade e le piazze della nostra Patria che appartengonodi diritto al popolo italiano devono tornare ad appartenergli anche difatto. Lo Stato deve riconoscere e tutelare il diritto naturale degli Italianialla pratica dell’autodifesa, individuale, familiare e comunitaria, a livellodi paese, quartiere o città.

B) Difesa della proprietà e della Economia Italiana
In nome della prosperità del nostro popolo e della nobiltà del lavoro italianonoi vogliamo la chiusura delle frontiere ai prodotti che minaccianola produzione italiana agricola, industriale, artigianale, tecnologica, ecc.Una politica simile è uno dei pilastri del celebre boom economico giapponese.Noi vogliamo una vera rivoluzione monetaria con la fine del signoraggiobancario che espropria il popolo e lo stato del loro denaro e crea inflazionecontinua. Noi vogliamo per contro che il denaro venga dichiarato proprietàesclusiva del popolo che lo usa e gli attribuisce valore, cancellandocosì il debito pubblico attuale verso le banche di emissione e abbassandodi conseguenza le tasse di circa il 50%. Noi chiediamo pertanto l’introduzionedi una Moneta di Popolo esente da debito e signoraggio che affianchida subito l’attuale moneta-debito.Noi vogliamo la tutela del nostro popolo, dei cittadini e delle famiglie, dalpotere disumano della grandi concentrazioni bancarie che stanno espropriandogli italiani del loro legittimo guadagno e delle loro stesse proprietà.La prima casa, la proprietà agricola di famiglia, le imprese piccolee medie devono essere dichiarate elementi fondamentali dell’economianazionale e in quanto tali, inalienabili e inespropriabili da parte di grandibanche e società finanziarie. Le proprietà già espropriate devono essererestituite (fatte salve le giuste spese) come beni sottratti per mezzo dell’usura.Nel sistema attuale i lavoratori e i produttori sono schiavizzati evampirizzati dalle grandi banche e puniti quando violano questo potere.Noi vogliamo invece che le banche siano al servizio del popolo e venganopunite quando violano il principio dell’economia nazionale. In tale contestoribadiamo la necessità di socializzare la Banca d’Italia.Noi chiediamo una ristrutturazione del sistema bancario che imponga aigruppi maggiori una serie di limitazioni strategiche (di dimensioni, diterritorio, di competenza) e di controlli incrociati a vantaggio di istitutidi risparmio più piccoli radicati nel territorio e più vicini alle necessitàdella gente comune. Noi chiediamo che tutti coloro che sono stati rovinatidal potere bancario e dalla eccessiva pressione fiscale o che rischiano diesserlo in futuro vengano protetti o reintegrati nel possesso della proprietà.Chiediamo per contro che individui o istituzioni che si sono arricchitigrazie ad attività usuraie o di sfruttamento, vengano puniti, eventualmentefino all’esproprio totale a vantaggio del popolo italiano. Noi chiediamoanche una tassazione su tutte le attività speculative finanziarie transnazionali.Noi chiediamo l’assegnazione delle case popolari alle famiglieitaliane in proprietà (e non in affitto). Tutti i tipi di tassazione sulla primacasa devono essere aboliti. La casa di famiglia è una necessità imprescindibileper un popolo civile e al tempo stesso, una fonte di spese . Punire iproprietari con delle tasse deriva da una perversa logica sovietica.

C) Difesa della vita e della famiglia
Noi vogliamo un’inversione totale di tendenza che porti alla tutela dellavita umana innocente. Noi vogliamo la cancellazione integrale e definitivadi pratiche e legislazioni che violano questo Principio sacro naturale:dall’aborto sotto qualsiasi forma, all’eutanasia passando per la manipolazionegenetica degli embrioni.Noi vogliamo per contro sostenere la famiglia e la vita, a cominciareda quella dei bambini. Chiediamo dunque un’apposita legislazione checondanni ogni ufficializzazione dei rapporti contro natura e che sostengamassicciamente le famiglie numerose. Noi chiediamo forti incentivi pertutte le madri italiane dal momento del concepimento e per tutti i primianni di vita del bambino.Noi chiediamo che la scuola dell’obbligo diventi gradualmente gratuitapoiché è immorale imporre un pesante tributo economico alle famiglieper l’istruzione di base dei figli che è obbligatoria per legge e insieme,interesse fondamentale dell’intera comunità nazionale.Vogliamo inoltre un nuovo Diritto legislativo che tuteli il principio dell’autoritàe della responsabilità del Capofamiglia e l’introduzione dellaProprietà Famigliare Inalienabile per garantire la stabilità sociale dellanostra comunità di popolo.Infine, noi chiediamo che tutti i capitali e le strutture attualmente dirottatia favore di immigrati extraeuropei e omosessuali, vengano immediatamentereindirizzati a favore delle famiglie italiane più bisognose.

3) Spirito, idee, azione - Una dichiarazione universale dei doveri dell'Uomo

Sul piano dei valori e insieme della pratica militante, dobbiamo ribadirecome tutto ciò che è materiale, anche in politica, discende sempre dalloSpirituale. Una sana disposizione spirituale si esprime in idee razionaliche a loro volta portano ordine anche sul piano pratico, politico e sociale.Viceversa, quando nella società vediamo guasti politici e umani, possiamodedurne che la fonte è una disposizione spirituale malata. Le paure,gli egoismi, le bramosie smodate di successo e di ricchezza, a livellospirituale, hanno generato il liberalismo e il capitalismo mondialista chestanno devastando il mondo. L’odio contro Dio, contro le gerarchie naturalie la stessa natura dell’uomo ha generato il comunismo marxista, tantoperverso, nella teoria come nella prassi, da crollare su se stesso, una voltarealizzato, in un processo autodistruttivo che ha dell’emblematico.Oggi l’Italia è governata da entità politiche che discendono da questeerrate concezioni spirituali. In questo contesto dobbiamo sottolineare lamatrice spirituale massonica e illuminista del sistema attuale che è ormaiimbevuto di una mentalità relativista e giacobina in tutti i suoi apparati edesponenti, inclusi quelli che non appartengono a nessuna setta o loggia.Possiamo dire che oggi, ormai, ogni volta che degli individui costituisconoun aggregato sociale, tendono a farlo con una mentalità da loggiamentre in una società ancora sana ci si aggregava con una mentalità dafeudo, da ordine monastico, da legione combattente o da famiglia rurale.Questa lotta spirituale è in fondo la più importante e il suo campo dibattaglia sono i cuori e le menti. Primi fra tutti: i nostri cuori e le nostrementi, perché, che ci piaccia o non ci piaccia, noi stessi non possiamoessere del tutto immuni dall’atmosfera di dissoluzione e decadenza che cicirconda.Dalla battaglia spirituale discende quella delle Idee. E qui è indiscutibileche tutte le diverse entità della sovversione – dai comunisti ai servi fidatidella grande finanza cosmopolita passando per i liberali e radicali abortistie i fautori assortiti della sodomia e della droga libera – trovano un’intesa eun legame storico e strategico comune nell’antifascismo che da fenomenopolitico circoscritto nel tempo e nello spazio, viene elevato a sistemadi idee, a ideologia comune di riferimento di tutti i sovversivi. A dimostrazioneche certi eventi e simboli assumono, al di là della loro valenzaimmediata e transitoria, un valore permanente di punti di riferimento simboliciimmortali, quasi di miti, ai quali, inevitabilmente, si contrappongonoriferimenti e miti opposti, così come, da sempre, il buono, il bello,e il giusto si oppongono inevitabilmente al male, al brutto, all’ingiustooggi incarnati dal sistema della dissoluzione. Oggi la categoria dell’antifascismocostituisce una sorta di summa contro tutto ciò che rimanda allaconcezione tradizionale della vita: creazione, ordine naturale, verità oggettiva,pietas, società organica, gerarchia, autorità, obbedienza, rispetto,onore, sacrificio sono principi, valori e concetti che suscitano fastidio, senon orrore, presso i variegati epigoni dell’antifascismo innalzato a categoriaqualificante tutto ciò che è bene e tutto ciò che è male. Siamo di fronteal termine che da solo rappresenta il capovolgimento della verità e dellecategorie di bene e male (anche al di là della intenzioni dei protagonististorici del fascismo e dell’antifascismo). Se poi vediamo in particolare lapropensione spirituale della componente propriamente marxista del nuovoregime, non possiamo che notare un triplice, atavico odio istintivo.Odio per ogni piccolo proprietario, soprattutto se contadino (anche sedi sinistra) perché incarna il maledetto Kulak da annientare come classesociale radicata sulla sua terra e parte di una stirpe. Odio per il Sacerdote(si, persino per quello progressista e “compagno”) perché con la sua solapresenza ricorda l’esistenza di un Dio che ci ha creati “maschio” e “femmina”,che ci ordina di procreare secondo natura, di onorare “il Padre ela Madre” e quindi di restare fedeli alla stirpe. Odio per il Fascista (anchequando “socialista” e anticapitalista) quello dichiarato e militante, prontoalla lotta, al sacrificio, al martirio, perché ricorda a tutti che proprioquando il marxismo sembra aver irreversibilmente conquistato tutta unanazione, la parte sana del popolo è ancora in tempo a reagire, a stroncaree annientare la sovversione in uno sforzo finale solo apparentementedisperato ma in realtà generoso e provvidenziale. Che nessuno illuda sestesso: questo odio è spiritualmente inestinguibile. Non mancheranno leoccasioni per notarlo.L’Uomo non è stato creato per vivere come un banale consumatore, untubo digerente che risponde solo al proprio egoismo. L’Uomo è stato creatoper assolvere una serie di doveri, per vivere nell’ambito di una famiglia,di una stirpe, di una cultura, di una comunità di lavoro, di lotta, di storiae di destino. Assolvendo ai propri doveri verso Dio e verso la comunità,l’Uomo lascia un segno di se stesso su questa terra e insieme si prepara alpassaggio nell’al di là, al giudizio e alla vita dopo la morte.Se la morte è la madre di tutte le angosce, l’aspirazione all’immortalità èla madre di tutte le speranze, gioie e consolazioni. Ma è solo assolvendoai propri doveri che si può aspirare all’immortalità spirituale e insieme,alla continuazione di se stessi in questo mondo attraverso l’eredità genetica(la procreazione dei figli) e la sopravvivenza morale nel ricordo di altriuomini. E’ sintomatico che le ideologie della sovversione sfornino periodicamenteelenchi di “diritti umani” peraltro spesso disattesi. Un’operazioneradicalmente rivoluzionaria è invece oggi una solenne proclamazioneuniversale dei Doveri dell’Uomo. Doveri assolvendo i quali l’Uomo sirealizzerà secondo la propria natura e si renderà veramente libero da ognirimorso, dubbio, egoismo. Perché in fondo, questi Doveri fondamentalisono già scritti da sempre nel cuore umano.Oggi, un rullo compressore sta per abbattersi su di noi, sulle nostre famiglie,sulla nostra stirpe, sulla nostra Patria, sulla memoria dei Padri e sulfuturo dei Figli, sulla nostra Fede e sulla nostra cultura. Il popolo al qualeapparteniamo sembra dormire, spossato dopo secoli di storia. Ma unaminoranza veglia nella notte e tiene acceso il fuoco sacro per rischiararele tenebre. A questa minoranza è affidata oggi la missione di risvegliare ilpopolo. Questa missione è dura, difficile, ingrata? Può darsi. Ma coloroche pur sentendo questa chiamata, decideranno di rinunciare, verranno ungiorno marchiati a fuoco come vili e traditori. Tutti quelli che combatterannoperseverando fino alla fine, trionferanno sulla morte raggiungendole vette dell’immortalità, davanti a Dio e alla stirpe. E ognuno di loro potràdire come l’Eroe omerico Ettore:“Non voglio morire senza lotta e senza gloria, voglio fare qualcosa digrande che sia tramandato anche agli uomini che verranno”.

FORZA NUOVA UNICA OPPOSIZIONE

FORZA NUOVA PER LA RICOSTRUZIONE NAZIONALE

Gli otto punti fermi di Forza Nuova

1. Abrogazione delle leggi abortiste
FORZA NUOVA si batte per l'abolizione immediata di tutte le leggi e le pratiche abortive, che in nome di un dichiarato edonismo e di una presunta socialità, negli ultimi decenni hanno insanguinato il mondo, minando il presente ed il futuro dei popoli. Un popolo che uccide i propri figli non ha futuro. Sancendo il principio che la vita inizia dal concepimento e che il fine ultimo dell'uomo trascende il fatto materiale, FORZANUOVA opera per la rigenerazione dei buoni costumi del popolo e considera determinante la creazione di strutture volte all'accoglienza del nascituro in un contesto sociale in cui i bambini siano "unici privilegiati nella nostra società".

2. Famiglia e crescita demografica al centro della famiglia
La famiglia come elemento primo e cardine della società va incoraggiata e privilegiata. FORZA NUOVA, riconoscendo nella struttura tradizionale della famiglia un elemento essenziale per la ricostruzione nazionale, protegge e tutela l'indissolubilità del matrimonio, incentiva il lavoro della donna entro le mura domestiche, privilegia ed incoraggia le famiglie numerose. Una forte politica demografica, accompagnata da una nuova visione della società, in cui le stesse concezioni architettoniche ed urbanistiche si adattino alle famiglie numerose, è alla base della rinascita nazionale.Nel quadro di una politica tesa alla salvaguardia delle giovani generazioni, FORZA NUOVA auspica inoltre un deciso impegno contro la diffusione di tutte le sostanze stupefacenti e la stessa cultura della droga sponsorizzata dai "poteri forti".

3. Blocco dell'immigrazione e avvio di un umano rimpatrio
FORZA NUOVA vede nell'attuale problema dell'immigrazione una dolorosa ferita nella armoniosa convivenza dei popoli. Infatti, oltre ad essere un elemento di turbamento dell'ordine pubblico e di perdita di patrimoni culturali, l'immigrazione è un salasso d'energie umane per gli stessi popoli immigranti. Pertanto, vista la gravità e l'urgenza del problema, FORZA NUOVA si batte per un blocco dell'immigrazione e per l'avvio di un umano rimpatrio degli immigrati. In quest'ottica, vista la particolare pregnanza per il nostro paese del problema africano, FORZA NUOVA esalta il ruolo fondamentale dei popoli europei nella ricostruzione del moribondo continente nero; ricostruzione che sortirebbe l'effetto di tutelare il diritto dei popoli africani a vivere dignitosamente nella propria terra.

4. Messa al bando di Massoneria e sette segrete
FORZA NUOVA lotta per la piena indipendenza politica e militare della nostra nazione e per la conseguente estromissione dal nostro suolo di ogni forza d' occupazione straniera e la revisione di quei trattati che mettono a repentaglio sicurezza e indipendenza della nazione. FORZA NUOVA si batte per l' immediata messa al bando di tutte le organizzazioni massoniche e quelle che perseguono metodi cospiratori o segreti. Questi corpi hanno già colpito e avvelenato il tessuto morale e politico del nostro popolo e pertanto vanno neutralizzati con fermezza. Vanno inoltre messi in condizione di non nuocere i gruppi la cui fedeltà a potenze o lobby anti italiane è chiara e conclamata. Le potenze straniere resesi responsabili tramite propri agenti o servizi segreti di omicidi o stragi nel nostro paese devono rispondere del loro operato.

5. Sradicamento dell'usura e azzeramento del debito pubblico
FORZA NUOVA ritiene tra i suoi compiti urgenti la distruzione dell' usura con la soppressione delle bande criminali dedite allo strozzinaggio e sopratutto attraverso l'attacco all'interesse applicato su prestiti non produttivi. La banca deve essere riconcepita come istituto di vero credito popolare orientato verso il bene comune e pertanto controllato dallo Stato. FORZA NUOVA esige che venga cancellato il debito pubblico nei confronti del Fondo Monetario e di altri istituti, fonte di ingiuste imposte. Sia lo Stato, inoltre, a battere moneta negli interessi del popolo, sottraendo alla banca questo potere ingiustamente acquisito. Solo così i popoli della terra si libereranno dall' ingiusto debito che sta portando miseria e fame in un mondo che grazie all'avanzamento tecnologico potrebbe vivere nell' abbondanza e nel benessere economico.

6. Ripristino del concordato Stato-Chiesa del 1929
FORZA NUOVA chiede il ritorno in vigore del Concordato del 1929 con cui lo Stato Italiano riconosce alla Chiesa Romana il ruolo di guida spirituale del popolo e pone i giusti confini fra opera della Stato ed opera della Chiesa. FORZA NUOVA ritiene essenziale che la Fede, che ha accompagnato il nostro paese per duemila anni, venga custodita e trasmessa fedelmente alle future generazioni respingendo la cultura nichilista e laicista oggi imperante.

7. Abrogazione delle leggi liberticide Mancino e Scelba
FORZA NUOVA sollecita l' abolizione delle leggi liberticide conosciute come Scelba e Mancino, espressione normative di una cultura dominante che tirannicamente impediscono pensiero ed azione, volti alla difesa della nostra storia nonché del patrimonio religioso e culturale del nostro paese.

8. Formazione di Corporazioni per la difesa del lavoratori
FORZA NUOVA si batte infine, per la costruzione di nuove strutture di tipo autenticamente corporativo, che in luogo di un sindacato sempre più burocratico e sempre più appiattito sulle posizioni del potere, si profilino come elemento di riorganizzazione del lavoro e di valorizzazione della proprietà.Il rifiorire delle Corporazioni darà vigore all' apprendistato , alla sicurezza ed alla pace sociale, restituendo al lavoro l'aspetto sacro di continuazione dell' opera divina. Di paese in paese, le corporazioni costituiranno quella protezione per il lavoratore, perla sua famiglia e per la comunità intera, ridando vita ad una Italia ordinata e prospera, nuovamente consapevole della sua missione del mondo.

Chi siamo

FORZANUOVA, preso atto del contesto drammatico in cui versa il paese e dell’urgenza di un’inversione di rotta, individua nei seguenti otto punti la base di una chiamata alla ricostruzione nazionale.

FORZANUOVA mira a gettare le basi per una reale e decisa ricostruzione del diritto, della stabilità e della giustizia nel nostro paese, rafforzandone cosi l’indebolita fibra e garantendo il futuro del nostro popolo.

FORZANUOVA traccia una linea oltre la quale è il caos e la resa definitiva delle nostre libertà ad un nemico sempre più anonimo e lontano; oltre tale linea è la morte dell’Italia.Uomo per uomo, famiglia per famiglia, comunità per comunità, va iniziata la ricostruzione di quell’Italia che è "eletta dal Cielo a quel religioso impero dell’umanità, che non le può essere tolto fino a tanto che sull’umane vicissitudini risplenda il sole".

FORZANUOVA chiama all'appello uomini e donne decisi a combattere le battaglie fondamentali dell’Onore e della Civiltà nei prossimi cruciali anni e che intendano operare per ricostruire dove è stato distrutto e per sanare ciò che è stato ferito.

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